Sky: i “fiori del male” del bel René e gli altri
venerdì 19 aprile 2024
La storia di Renato Vallanzasca è molto mitizzata. In realtà «il bel Renè», com’era soprannominato, è semplicemente un criminale condannato a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione. La bella vita, le donne, la sfrontatezza, le rocambolesche evasioni fanno parte del frammento minimo di un’esistenza passata giustamente dietro le sbarre per una serie incredibile di omicidi, rapine e sequestri di persona a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. Lo racconta bene il primo episodio della serie Bande criminali italiane in onda il mercoledì alle 22,00 su Sky Crime, Sky Documentaries e su Now (prodotta da Stand By Me per A+E Networks Italia, scritta da Daniele Titta, Bianca Rondolino e Antonio Plescia per la regia di Claudio Pisano), che nei prossimi episodi affronterà anche il clan dei marsigliesi e le bande dell’Arancia meccanica e di via Padova. Secondo una tecnica ormai collaudata, il racconto avviene senza voce narrante, attraverso testimonianze dirette opportunamente montate. È così che Achille Serra ricorda con molta lucidità gli anni alla direzione della Squadra mobile di Milano quando dava la caccia a Vallanzasca e alla banda della Comasina a proposito della quale un ex componente, Tino Stefanini, che di anni in carcere ne ha passati 47, ricorda oggi, quasi fosse un merito, la fratellanza che univa quel gruppo di malviventi senza scrupoli. Accanto a loro le testimonianze dello scrittore Paolo Roversi, del giornalista Leonardo Coen e del nipote del vicebrigadiere Giovanni Ripani ucciso dalla banda. Quello che emerge, al di là dell’ apparente controsenso cromatico, è un quadro a tinte forti per raccontare con efficacia la storia cupa di giovani sprezzanti di tutto e di tutti, affetti da delirio d’onnipotenza, con un’assurda idea romantica di ribellione, cresciuti nel disagio familiare e sociale di quartieri periferici abbandonati a se stessi. © riproduzione riservata
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