lunedì 3 giugno 2013
​Era il primo obiettivo della campagna europea di difesa dell'embrione, fissato per la fine di maggio. Casini (comitato italiano): trampolino di lancio per uno scatto più forte. Anche la protestante Olanda vicina al raggiungimento delle firme richieste.
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«One of us»: Il primo obbiettivo era di raggiungere mezzo milione di adesioni alla fine di maggio. E questo obbiettivo è stato raggiunto: ad oggi le adesioni alla campagna europea in difesa dell'embrione sono 504.993. Contestualmente anche la Spagna ha superato il minimo richiesto dalla normativa perché l’iniziativa possa essere presa in considerazione e si è andata ad aggiungere ad Austria, Ungheria, Italia, Polonia e Slovacchia. La normativa richiede infatti almeno un milione di adesioni complessivo ed un minimo in ognuna di almeno sette Nazioni.«Questo era il primo obiettivo» commenta Carlo Casini, presidente del Comitato italiano dell’Iniziativa «Ma non basta. Le 500mila firme raccolte deve essere un trampolino di lancio per uno scatto ancora più forte nell’immediato e nei prossimi mesi. «L’analisi dei dati fornisce peraltro un risultato incoraggiante. In tutti i ventisette Paesi dell’Unione è partita la mobilitazione. Anche la Francia, fino ad ora impegnata nelle proteste contro il matrimonio gay, ora sta procedendo ad un ritmo forte per raccogliere le adesioni on line. Altro motivo di soddisfazione è constatare che si sta verificando una sorta di “ecumenismo per la vita”, provato, sorprendentemente ad esempio, dal fatto che l’Olanda protestante è la settima Nazione ormai vicinissima a raggiungere il minimo richiesto dal regolamento europeo: mancano soltanto 61 firme» conclude Casini.
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