giovedì 12 settembre 2013
​Cartello affisso alla porta del locale: «I bambini in passeggino pongono problemi di sicurezza». Una tendenza, quella a non accettare le famiglie, che fa capolino sempre più spesso qua e là nei luoghi turistici. Ma c'è chi investe nei family hotel. (Annalisa Guglielmino)
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Come i cani e come il fumo: «Vietati i bebè al ristorante». il cartello è affisso sulla porta di un locale di Antibes, nel sud della Francia, noto per essere frequentato dalle celebrità.Secondo il responsabile del ristorante i bambini nelpasseggino "disturbano la tranquillità" dei clienti e pongono"problemi alla sicurezza".Non è la prima volta che in un locale pubblico, qua e là per il mondo, spuntano discriminazioni verso le famiglie con bimbi piccoli. Qualche anno fa, fu un ristorante della Pennsylvania, negli Stati Uniti, a vietare l'accesso ai bambini sotto i 6 anni, per assecondare la clientela che si lamentava degli schiamazzi. Con inspiegabile istinto autolesionista, in tempi di crisi del turismo, ci sono anche alcune catene alberghiere che preferiscono non offrire ospitalità a bambini fino a 14 anni o addirittura a ragazzi fino a 18.Perfino l'ultra civile Svezia (ma ci sono casi anche in Germania, Svizzera, Austria) nonostante l'alto tasso di natalità conosce il fenomeno di ristoratori/albergatori che evidentemente non hanno a cuore la conservazione della specie. La compagnia aerea inglese Thomas Cook ha pensato di garantire il relax a bordo dei suoi passeggeri creando voli su cui non sono ammessi piccoli e urlanti compagni di viaggio.Anche in Italia, senza bisogno di odiosi cartelli esposti, quante volte è capitato a genitori con passeggino/carrozzina/bambini di vedersi far cenno di no con la testa alla domanda «c'è posto?» nel ristorante semivuoto, magari con i tavolini apparecchiati solo per due, e sentirsi rispondere con dubbio dispiacere che è «tutto prenotato».I bambini si sa. Hanno questa caratteristica di ritenere bella la vita e felice ogni momento in famiglia, e manifestano il loro entusiasmo senza troppo badare ai decibel. Sta a mamma e papà contenere la loro esultanza nei limiti della buona educazione. Ma da lì a dire che un bebè pone "problemi di sicurezza", come vuole lo schizzinoso locale francese, c'è qualche passaggio che sfugge a un comune genitore.  Per fortuna che, sull'altro piatto della bilancia, compaiono e prolificano i settori turistici family friendly, specie l'alberghiero, dedicati alle famiglie, meglio se numerose. Che, all'opposto, non scrivono da nessuna parte "vietati i single". Pare che siano questi ultimi a tenersi alla larga. Ma questi sono problemi loro.

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