giovedì 9 maggio 2013
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Il conteggio delle adesioni raccolte per la petizione dei cittadini europei «Uno di noi» ha superato quota 300mila, e certamente non si ferma. Si moltiplicano gli sforzi per raggiungere, entro il 1° novembre, il traguardo del milione di firme necessario per chiedere alle istituzioni europee di porre fine al finanziamento di attività che comportano la distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca, dello sviluppo e della salute pubblica. E nei 27 Paesi d’Europa che partecipano alla campagna fioriscono le attività e le iniziative dedicate.Con un tesoretto di più di 90mila adesioni, l’Italia si conferma locomotiva della campagna (ieri rilanciata l’adesione delle Acli), seguita dalle 65mila firme della Polonia che si accinge a doppiare il tetto minimo fissato per ogni nazione coinvolta. Segnali positivi arrivano anche dalla Francia, già molto coinvolta nel dibattito con la vicenda delle nozze omosessuali, e la Spagna, in cui anni di zapaterismo e di deregulation bioetica non hanno scalfito l’amore per la vita.
Nel nostro Paese, sostegno sicuro e forte è arrivato dai vescovi, che hanno esortato sacerdoti e laici a impegnarsi nella raccolta delle adesioni e nella diffusione della campagna. Per favorire un momento comune di sensibilizzazione popolare è stata indetta quindi per domenica 12 maggio una giornata unitaria che vede coinvolte proprio le parrocchie italiane, che, con il significativo aiuto di associazioni e movimenti laicali, diverranno il punto di riferimento per chi vorrà sottoscrivere l’iniziativa, aiutate dal manifesto inviato dal comitato organizzatore tramite Avvenire (info & materiali: 06.68808002).«Le nostre diocesi hanno aperto la porta a "Uno di noi" – racconta Giovanna Giacchella, presidente del Centro aiuto alla vita di Pesaro –. Abbiamo trovato la massima disponibilità da parte di tutti i sacerdoti che ci hanno invitato a intervenire alla fine delle Messe per spiegare la campagna e ad allestire banchetti sul sagrato». Il coinvolgimento associativo si è dimostrato determinante: «Grazie al lavoro di tutti abbiamo organizzato molti incontri formativi e altri ne faremo, perché l’argomento è complesso ed è fondamentale che venga spiegata bene qual è la posta in gioco».
Anche a Firenze si punta molto sulla divulgazione e l’educazione alla vita, come sottolinea Daniela Dupuis, vicepresidente del locale Movimento per la Vita: «Ciascuno di noi ha contattato la propria parrocchia offrendosi come supporto organizzativo per domenica, ma non è nella singola giornata che contiamo di raccogliere più firme. Il nostro obiettivo è l’informazione, un tam tam continuo e perseverante che diffonda il più possibile la consapevolezza dell’impegno e l’importanza dell’iniziativa. Un firmatario consapevole è motivato a far firmare anche altri».Progetti a lungo termine in cantiere anche a nord di Bologna. Le 27 parrocchie raccolte nei comuni di Medicina, Molinella e Budrio sono da tempo al lavoro per «Uno di noi». Adolfo Zaccarini, diacono e padre di famiglia, spiega che l’opera di sensibilizzazione e di raccolta firme, oltre alla giornata di domenica, è destinata a dispiegarsi anche nei mesi a venire: «Abbiamo predisposto un servizio informativo attraverso punti di raccolta fuori dalle chiese, cerchiamo di coinvolgere più persone possibile. Per questo si è pensato di organizzare punti di raccolta firme in tutte le feste patronali: dopo domenica, andremo avanti tutta l’estate».
Anche la diocesi di Savona-Noli aderisce attivamente alla campagna «Uno di noi». Nei giorni scorsi è stato proprio il vescovo Vittorio Lupi, con una lettera alle parrocchie, a rinnovare l’invito a promuovere l’iniziativa anche ricorrendo a volontari di associazioni presenti sul territorio come Scienza & Vita o il Centro aiuto alla vita. E le parrocchie hanno risposto predisponendo per domenica la raccolta firme prima o dopo le Messe. In parrocchie come San Pietro a Savona, guidata dal carmelitano padre Piergiorgio Ladone, l’attività non è limitata solo a questa domenica. «Siccome alcuni parrocchiani collaborano con Scienza & Vita già da tempo abbiamo iniziato a raccogliere le firme, ad esempio anche nel nostro coro – spiega il religioso –. Dopo l’invito del vescovo intensifichiamo questa attività che non si esaurirà domenica. La procedura di raccolta firme e dati deve essere molto precisa, perciò abbiamo deciso che l’iniziativa prosegua fino a giugno: prima di ogni Messa ci sarà un gruppo di laici sempre disponibile ad aiutare chi volesse aderire alla campagna».
Torino è un’altra diocesi nella quale ci sono parrocchie in movimento per raccogliere le firme. Domenica, ad esempio, la comunità Immacolata Concezione San Giovanni Battista, nel cuore del Lingotto vecchio, ospita i banchetti del Movimento per la vita. A ogni Messa – domenica ci saranno anche le prime Comunioni – i fedeli verranno invitati ad aderire all’iniziativa. «Abbiamo invitato le parrocchie a diventare punti di raccolta per i moduli firmati», spiega Valter Boero, presidente del Movimento per la vita che opera sotto la Mole, coordinatore dell’iniziativa.(Hanno collaborato Fabrizio Assandri e Marco Gervino)
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