sabato 2 novembre 2013
​Sarà presentato martedì a Montecitorio il comitato "Di mamma ce n'è una sola", presieduto da Eugenia Roccella. I promotori dell'iniziativa: un fenomeno in espansione in tutto il mondo, spesso si formano "puzzle" di persone e nazioni in cui il bambino è legalmente orfano e apolide.
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Sarà presentato martedì 5 novembre a Montecitorio il comitato "Di mamma ce n'è una sola", contro la pratica dell'utero in affitto. Saranno presenti Eugenia Roccella, vicepresidente dellacommissione Affari sociali della Camera e Presidente del comitato, Olimpia Tarzia, presidente del Movimento Per (Politica, etica e responsabilità) e coordinatore nazionale del comitato, Assuntina Morresi, docente di Chimica fisica presso l'Università di Perugia (è collaboratrice di Avvenire), Francesca Romana Poleggi, direttore editoriale Notizie Pro Vita e Francesco Agnoli, saggista.Il comitato nasce per svolgere un'opera di sensibilizzazione, di denuncia e di contrasto al mercato di quella che viene definita eufemisticamente «maternità su commissione». «Utero in affitto, gestazione conto terzi, maternità surrogata: sono diverse le espressioni che raccontano un fenomeno in espansione in tutto il mondo: quello di donne, generalmente indigenti e molto spesso analfabete, che, a pagamento, affrontano una gravidanza e un parto sapendo che poi cederanno il neonato a qualcuno che glielo ha commissionato, più o meno legalmente», sostengono i promotori del Comitato. «Su questa materia mancano leggi e regolamenti fra paesi e continenti e si producono numerosi contenziosi giuridici, perchè difficilmente tutti gli attori di questo percorso si trovano nello stesso stato. Non di rado - concludono i promotori dell'iniziativa - il risultato del puzzle di persone e nazioni coinvolte è un bambino legalmente orfano e apolide». Nel corso della Conferenza stampa verrà presentato anche il manifesto del comitato.
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