lunedì 11 febbraio 2013
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​Arte floreale e versi biblici e letterari, ceramica e formazione professionale: sono gli ingredienti del progetto «Germogli diversi», promosso dall’Unitalsi e finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Partito nel settembre scorso, ha coinvolto e sta coinvolgendo in tutta Italia soci unitalsiani malati e non, anziani, disabili e giovani disoccupati. Che imparano a usare fiori, rami, foglie, frutti per creare composizioni destinate ad adornare le chiese per le liturgie, sotto la guida dell’esperta suor Cristina Cruciani, delle Pie discepole del Divin Maestro.Le creazioni realizzate trovano la fonte di ispirazione in versetti della Scrittura scelti e commentati da don Danilo Priori, vice-assistente nazionale dell’Unitalsi, che precisa: «Le composizioni realizzate attraverso l’arte floreale vengono poi riprodotte con la pittura su piatti di ceramica o vasi di terracotta già forgiati», utilizzando le antiche tecniche della smaltatura e della decorazione insegnate da Cosimo Cilli, unitalsiano, restauratore e ceramista. Si tratta, dunque, di «un percorso artistico e relazionale, che mira fondamentalmente all’inclusione sociale. E anche di una possibilità di sbocco professionale per i giovani disoccupati e i disabili, solitamente esclusi dalle creazioni artistiche, per acquisire competenze e abilità specifiche che possono consentire in seguito di progettare e creare in autonomia, lavorare in aziende già esistenti o di avviare una propria attività», aggiunge don Priori, ricordando che le lezioni sono gratuita.Arte della decorazione floreale, dunque, «come terapia, impiego per il tempo libero degli anziani con opportunità di socializzazione, possibilità di sbocco professionale per i giovani disoccupati e disabili», conclude don Priori. Un’attività che permette di sviluppare o migliorare le abilità manuali e creative. Non solo: la manipolazione dei materiali utilizzati agisce sull’emotività inducendo un senso di rilassamento e di calma; i colori e gli odori dei fiori utilizzati influiscono sull’umore.Al termine dei cicli formativi, prima dell’estate, verrà costituita un’associazione culturale chiamata proprio «Germogli diversi» a cui sono invitati ad aderire tutti i partecipanti al progetto. Dopo Milano e Roma, un corso si è appena concluso – il 1° febbraio – nel monastero di Camaldoli, in Toscana. Intanto l’azienda Cifo, attiva da oltre cinquant’anni nel settore del giardinaggio, ha voluto sostenere il progetto regalando ai corsisti un kit per le attività che – sottolinea il presidente di Cifo, Stefano Ghedini – hanno «esercitano certamente un impatto molto positivo anche sul comparto professionale all’interno del quale sono inserite».Fra qualche mese, al termine del progetto, durante una manifestazione pubblica saranno allestite una mostra fotografica e un’esposizione delle ceramiche realizzate con il dono di piccole composizioni floreali. Con l’augurio implicito che questa attività possa avere un futuro.
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