lunedì 23 gennaio 2017
Per i prossimi tre anni sarà al vertice della Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana, la grande rete dei centri di assistenza e consulenza per la coppia
Don Edoardo Algeri

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Don Edoardo Algeri, 54 anni, responsabile dell’Ufficio di pastorale familiare della diocesi di Bergamo, è il nuovo presidente della Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana. La grande rete dei centri di assistenza alla coppia e alla famiglia che conta oltre 200 realtà in tutta Italia e lo scorso anno ha assicurato accoglienza, consulenza e assistenza a più di 350mila utenti. Don Algeri prende il posto di Domenico Simeone, docente di pedagogia alla Cattolica, che aveva presieduto la Confederazione per due mandati triennali.

L’elezione del nuovo presidente è avvenuta nel corso dell’assemblea dell’organismo che ha provveduto anche alla scelta delle altre cariche. Livia Cadei è stata eletta presidente della commissione scientifica; Raffaele Cananzi della commissione giuridica e Antonio Adorno della commissione organizzativa. Don Algeri ha alle spalle un’intesa attività nell’ambito dei consultori familiari. Oltre ad essere lui stesso psicologo, è stato presidente dei centri Felceaf (la rete dei consultori della Lombardia) e, nell’ambito della stessa Confederazione italiana, ha ricoperto fino a sabato l’incarico di consulente ecclesiastico. Il Consiglio permanente della Cei, riunito in questi giorni a Roma, provvederà alla nomina del suo successore.

Di grande rilievo le questioni che il nuovo presidente sarà chiamato ad affrontare. Oltre a quelle che rientrano nella gestione ordinaria della Confederazione dei consultori – promozione delle attività, avvio di nuovi centri, cura dei rapporti con altri organismi e associazioni – don Algeri si propone la definizione di nuove forme di collaborazione tra consultori familiari e tribunali ecclesiastici per facilitare l’istruzione di cause alla luce del Motu proprio di papa Francesco sulle cause di nullità matrimoniale. Altrettanto importante lo studio di procedure per estendere al maggior numero possibile di realtà regionali l’accreditamento delle attività dei consultori.

Oggi solo la Regione Lombardia dispone di una legge per l’accreditamento pubblico delle attività consultoriali. La procedura venne promossa e realizzata grazie agli sforzi di Goffredo Grassani, presidente della Confederazione fino al 2011, scomparso tre anni fa. Un’apertura che ha permesso la crescita dei consultori – in Lombardia ci sono una cinquantina di centri – sia sotto il profilo della qualità professionale sia sotto quello dell’offerta alle famiglie, con una capacità di accoglienza anche interconfessionale.

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