lunedì 18 gennaio 2016
Il presidente della Cei Bagnasco interviene sul ddl Cirinnà: "Grave distrazione" del Parlamento dai problemi reali del Paese. "Condivisibile" la manifestazione del 30 gennaio organizzata dal laicato. L'adesione dei vescovi umbri. Le prese di posizione degli avvocati e dei notai cattolici.
L'Azione cattolica: legge da riscrivere

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​​Il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili e sulla stepchild adoption è "una distrazione grave e irresponsabile" rispetto "ai veri problemi dell'Italia" e la manifestazione prevista il 30 gennaio a Roma è "condivisibile". La voce del cardinale Angelo Bagnasco si è levata alta e netta nel giorno tradizionalmente dedicato ai migranti ed ai rifugiati. Al termine della Messa celebrata nella cattedrale di San Lorenzo a Genova con le comunità dei migranti, il cardinale ha precisato che il Family Day che si svolgerà a Roma il 30 gennaio "è una iniziativa dei laici, con la loro responsabilità, come il Concilio Vaticano II ricorda", ed è "condivisibile". In particolare, ha precisato, l'obiettivo della manifestazione "è decisamente buono perché la famiglia è il fondamento di tutta la società" dal momento che "la famiglia non può essere uguagliata da nessun'altra istituzione o situazione". "La difesa della famiglia, la promozione della famiglia e l'invocazione di sostegni reali - che fino ad adesso sembra che non ci siano - dovrebbe essere voce unitaria di tutto il Paese, di tutte le famiglie italiane, anche in modo diversificato, ma l'obiettivo è assolutamente necessario perché le politiche familiari sono piccolissime". Parlando del disegno di legge Cirinnà, ha continuato il cardinale, "ci sono diverse considerazioni da fare ma la più importante è che mi sembra una grande distrazione da parte del Parlamento rispetto ai veri problemi dell'Italia: creare posti di lavoro, dare sicurezza sociale, ristabilire il welfare". "Noi - ha proseguito - vediamo nelle nostre parrocchie una grandissima coda di disoccupati, inoccupati, di gente disperata che non sa come portare avanti giorno per giorno la propria famiglia". "Di fronte a questa situazione - ha concluso - tanto accanimento su determinati punti che impegnano il governo e lo mettono in continua fibrillazione mi pare che sia una distrazione grave e irresponsabile". Al termine della celebrazione che si è svolta in San Lorenzo, il cardinale ha anche invitato ad "alzare muri di bontà contro tutti quei muri che vorrebbero, dividere, schiacciare, separare, isolare". Si tratta, ha spiegato, di "una immagine volutamente provocatoria, o quasi contraddittoria, ma che può essere in qualche modo eloquente perché i muri e le catene di pace di bontà sono quelli che si aprono convintamente ad accogliere chi ha bisogno nel rispetto naturalmente di tutti e nella sicurezza generale". Sul tema delle politiche nei confronti dei migranti, il cardinale ha quindi ricordato, che "non basta una accoglienza che si riduce ad assistenza, seppur necessaria, ma serve anche un processo di integrazione e questo può avvenire solo attraverso un cammino unitario della società tutta intera" e "in questo senso la Chiesa sta facendo tutta la sua parte". Il cardinale si è anche rivolto ai migranti presenti esortandoli ad "aiutarci a superare la tentazione, diffusa in Europa, del secolarismo cioè di dire di credere in Dio, ma vivere senza Dio, come se non ci fosse". "Le vostre culture native - ha detto nell'omelia - ci insegnano l'unità della vita, unità che stiamo perdendo, frammentati spezzettati dentro e fuori di noi e quindi smarriti". Il cardinale Bassetti: la famiglia ci sta a cuoreSul ddl Cirinnà ieri si è levata anche la voce del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia. Alla fine della Messa, leggendo il comunicato di Massimo Gandolfini, portavoce del comitato organizzatore della manifestazione del 30 gennaio, Bassetti ha detto ai fedeli: "Fatene tesoro perché il bene della famiglia ci sta veramente a tutti tanto a cuore". La Conferenza episcopale umbra in un comunicato ricorda che alla manifestazione «sono invitate le realtà ecclesiali e anche gli uomini e le donne di buona volontà che si sentono di condividere questo gesto: cristiani delle diverse confessioni, appartenenti ad altre religioni e anche non credenti. I Vescovi dell’Umbria accolgono con favore e sostengono il programma espresso dal Comitato: “Andremo a dire che cosa crediamo: la visione della famiglia secondo la Costituzione italiana ed i principi dell’antropologia e dell’etica cristiana”». L'Azione cattolica: una legge da riscrivere «Una legge da riscrivere»: è l’inequivocabile titolo della nota con la quale la presidenza nazionale di Azione Cattolica prende posizione nel dibattito attorno al disegno di legge sulle unioni civili. Le ragioni del dissenso di Ac sono numerose, argomentate e ferme: dalla confusione col matrimonio come previsto dalla Costituzione all’adozione del figlio del partner, alla strumentalizzazione della delicata questione dei diritti e della stessa famiglia in chiave di contrapposizione ideologica. Quanto all’opportunità o meno di prendere parte alla manifestazione di Roma il 30 gennaio, la nota non ne fa menzione esplicita ma in un passaggio («la nostra associazione è grande, abitata da sensibilità differenti, che possono legittimamente portare a modi diversi di agire per promuovere i valori che ci accomunano e in cui tutti crediamo saldamente») fa capire che c’è libertà di scelta per i soci di Ac sulla partecipazione o meno alla piazza romana.LEGGI IL COMUNICATO DI AZIONE CATTOLICAI giuristi cattolici: i minori considerati oggetto e non soggettoL’Unione Giuristi Cattolici Italiani parla di "viva preoccupazione" rispetto al dibattito sul riconoscimento delle unioni civili e della stepchild adoption, l'adozione del figlio del partner. Dibattito che "si è sviluppato essenzialmente in una prospettiva individualistica": "non sembrano essere stati presi adeguatamente in considerazione i diritti dei minori i quali, considerati oggetti piuttosto che soggetti, rischiano di essere pregiudicati dalla cd. stepchild adoption". L'adozione in questione non sembra aveva "alcun diritto fondamentale che la giustifichi", anzi è "grandemente rischiosa" ed è "rivendicata, da più parti, alla stregua di un traguardo simbolico da raggiungere". "L’Unione Giuristi Cattolici Italiani pertanto, nel ribadire la propria contrarietà a ipotesi normative che rendano omologhe alla famiglia altre forme di convivenza (...) auspica comunque che la posizione dei minori, ed in particolare l’istituto dell’adozione dei figli del partner, venga stralciato dal Ddl Cirinnà, onde evitare che i diritti di soggetti deboli per definizione siano negletti e messi in ombra da interessi politici e da orientamenti ideologici". I notai cattolici: si rilancino politiche per la famiglia I notai cattolici aderiscono al Family day: "È il momento di far sentire la nostra voce - scrivono in una nota - perché la famiglia è il fulcro centrale della nostra società e bisogna evitare fughe in avanti che rischiano di mettere in discussione un istituto sul quale da sempre si fonda l'equilibrio del nostro paese". L'associazione notarile ritiene necessaria una regolamentazione delle unioni civili ma invita a prestare attenzione ad "alcuni aspetti della riforma, come le adozioni da parte delle coppie omosessuali". "La tutela di soggetti deboli, come i bambini, rappresenta - sottolineano - anche per noi professionisti cattolici una questione prioritaria sulla quale non si possono fare mediazioni o accordi di basso profilo. Diventa invece urgente rilanciare politiche per le famiglie certamente più urgenti in questo momento. Accogliamo in tal senso l'appello lanciato dal cardinale Bagnasco affinché il Parlamento si occupi di questioni di maggiore e diffuso interesse per gli italiani".
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