mercoledì 13 novembre 2013
​Lo psicologo Ezio Aceti sul terribile caso di Roma. «Gli adulti devono tornare a insegnare ai figli che l’essere umano è relazione, e che la relazione è legame. Che il vero genera gioia e il falso tristezza. E che è sempre possibile ricominciare». (Nicoletta Martinelli)
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Immaginate una grande aula magna, 800 ragazzi di un istituto superiore che, ad Arezzo, ascoltano un ragionamento – neppure tanto semplice – sull’amore e sul sesso, sui sentimenti e le emozioni. E figuratevi un tipetto spigliato che prende la parola e apostrofa l’esperto in cattedra con un’educata – quanto accorata – accusa: «Ma perché, dottore, queste cose non ce le dite più? Perché voi adulti ci avete abbandonato?». Ezio Aceti racconta la sua esperienza di psicologo e pedagogo, di esperto chiamato in causa nelle occasioni – le più varie – in cui si parla di ragazzi e di sessualità, di educazione ai sentimenti. Delle richieste che arrivano dai tanti ragazzi costretti a crescersi da soli. A procedere, anche con il sesso, per prove ed errori. Ed orrori, qualche volta. «Cosa significa educazione sessuale? Nella gran parte dei casi – si risponde il professore – si punta sulla tecnica, su cosa si può fare con il proprio corpo, come evitare gravidanze indesiderate. Dati tecnici sulla riproduzioni e gli organi sessuali. Cos’è invece la sessualità? Più che un linguaggio del corpo, è il linguaggio di tutta la persona. L’espressione autentica di quel che si è dentro. Ed è impossibile separarla da quel che si è fuori». Quindi sta dicendo che le baby prostitute sono brutte dentro? Dico che non hanno la percezione di fare una cosa sbagliata. Dico che sono state imbrogliate. Perché è stato fatto credere loro, in questa nostra società dell’apparire, che quello era un modo come un altro per realizzarsi. Sono state strumentalizzate le loro emozioni, gli istinti e le passioni. Nessuno insegna più ai ragazzi che si tratta di cose irrinunciabili ma che bisogna saperle governare. Loro lo hanno fatto. Le hanno governate e trasformate in contante... Sì, certo, glielo abbiamo insegnato noi adulti che le cose, e il loro possesso, vengono prima di tutto. E i corpi possono venir sfruttati a questo scopo perché sono disgiunti dalla persona. Ma la crisi è in agguato se si separano il cuore dalla testa, il corpo dai sentimenti, il dentro dal fuori.Cosa va in crisi?L’umano. Gli adulti devono tornare a insegnare ai figli che l’essere umano è relazione, e che la relazione è legame. Che il vero genera gioia e il falso tristezza. E che è sempre possibile ricominciare.
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