giovedì 22 febbraio 2018
Sarà discusso il 1° marzo il ricorso dei genitori di Alfie Evans, il bambino di 21 mesi affetto da una malattia neurodegenerativa. Il giudice di primo grado aveva autorizzato a staccare le macchine.
L'immagine del piccolo Alfie è publicata sulla pagina Facebook che conduce la campagna in suo favore

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Verrà discusso giovedì 1° marzo presso una Corte d’Appello di Londra il ricorso di Kate e Tom Evans contro la sentenza dell’Alta Corte con la quale il giudice Hayden ha accolto martedì la richiesta dell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool perché vengano sospesi i supporti vitali e le terapie che tengono in vita il loro figlio Alfie. Il bambino, 21 mesi appena, è affetto da una rara quanto tuttora misteriosa malattia neurodegenerativa che sembra non lasciargli scampo, ma le sue condizioni non ne fanno un malato terminale. L’ospedale pediatrico presso il quale è ricoverato sostiene che proseguire le cure sarebbe una forma di accanimento «inumano e ingiusto», tesi accolta nella sostanza dal giudice secondo il quale far morire il bambino è nel suo «migliore interesse»: «Era assolutamente giusto che venisse esplorata ogni ragionevole opzione per Alfie – ha detto Hayden –. Ora sono fiducioso che questo è stato fatto» e dunque si può procedere al distacco delle macchine, come accadde nel caso di Charlie Gard l’estate scorsa, con l’applicazione delle necessarie cure palliative per accompagnare il bambino di Liverpool alla morte. I genitori, originari di Bootle, nel Merseyside, hanno replicato che «nostro figlio ha due anni ed è stato condannato alla pena di morte. Questo è sbagliato».
L’ostacolo principale per il ricorso era economico: gli Evans, appena ventenni e di semplici origini, hanno fatto appello alla generosità di chi li ha seguiti con affetto crescente a Liverpool e altrove. Ma la svolta è arrivata da un evento inatteso. Nei lunghi giorni di attesa del verdetto dell’Alta Corte londinese era già emerso l’affetto spontaneo e crescente della gente di Liverpool per la causa dello sfortunato bambino, con presidi davanti all’ospedale. Mercoledì improvvisamente gli Evan hanno ricevuto una generosa donazione da un personaggio conosciuto a Liverpool e in tutta l’Inghlterra come Bill Kenwright, attore e produttore teatrale noto come presidente dell’Everton, la seconda squadra di calcio della città. La donazione di Kenwright ha acceso una gara di solidarietà che ha consentito di raccogliere 10mila sterline (quasi 14mila euro).
Sul caso di Alfie si sono espressi anche i vescovi cattolici inglesi, ricordando che sono i genitori «i primi giudici del miglior interesse del loro figlio» e che questo primato può essere disatteso solo se «essi agiscono in modo irragionevole». Mamma e papà Evans hanno chiesto di sapere qual è la malattia di Alfie e se c’è un altro ospedale che può tentare di trovare una terapia, esprimendo anche l’auspicio di poter ricorrere a un ricovero all’estero. Se il 1° marzo il ricorso venisse respinto ad Alfie sarebbe staccato il respiratore che lo tiene in vita all’Alder Hey Children Hospital di Liverpool.

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