venerdì 5 agosto 2022
In «Scusi, ma perché lei è qui?» (Terre di Mezzo Editore) don Andrea Ciucci fa tesoro degli scambi con moltissimi scienziati durante il suo servizio alla Pontificia Accademia per la vita
Un prete in dialogo con la scienza e la tecnologia
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Sono in tanti a chiedersi cosa c’entri la Chiesa con le nuove tecnologie. Se lo chiedono gli ingeneri che vedono al loro congresso un frate che parla come loro, se lo chiedono meravigliati alcuni gli esperti di robotica che incontrano un vescovo dai capelli bianchi che li sta ad ascoltare per un’ora intera.

Se lo chiede anche don Andrea Ciucci che negli ultimi anni ha avuto la fortuna di incontrare grandissimi scienziati in tutto il mondo, nel suo servizio alla Pontificia Accademia per la Vita. L’ultimo libro di don Ciucci è, come scrive nella sua introduzione Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, il diario di un’esperienza personale ed ecclesiale, di un modo di essere chiesa completamente fuori da recinti parrocchiali e registri religiosi, del tutto proiettata nel mondo scientifico. Qui infatti, oggi più che mai, si decide qualcosa della vita umana, alla cui custodia il Vangelo spinge ogni credente, persino il Vaticano.

Attraverso una narrazione accattivante, l’autore mostra una Chiesa che, anzitutto, ascolta e impara, e dentro questo incontro si meraviglia, pone domande, rilegge questioni, riconosce grandi opportunità per l’umanità e rischi di cui essere avvertiti. In un tempo caratterizzato dalla separazione delle scienze e dei saperi, con la sua presenza prova a far sì che approccio umanistico e ricerca scientifica si parlino e si arricchiscano reciprocamente.

Scritto per non addetti ai lavori, i nove capitoli di «Scusi, ma perché lei è qui? Storie di intelligenze umane e artificiali» introducono così a una lettura più profonda e avvertita della tecnologica che segna in modo potente la nostra vita quotidiana. Il tono è lieve ma le questioni sono decisive e non possiamo non esserne minimamente avvertiti: il futuro della medicina nel rapporto medico paziente, l’uso dei dati e delle informazioni che ogni cellulare ogni giorno raccoglie senza che ce ne accorgiamo (ma con la nostra autorizzazione), la gestione delle immense ma non infinite risorse economiche necessarie, il divario tra giovani e anziani, nord e sud del mondo, lo scandalo immenso della fame del mondo...

Tra Houston e Lagos, Doha e Kigali, Teheran e Roma, ogni giorno uomini e donne, scienziati e politici, medici ed economisti, lavorano a progetti che possono migliorare l’umanità o renderla ancora più schiava. Porre la domanda sul senso e sui modi in cui ciò accade è quanto mai doveroso e urgente. È l’avventura che questo libro racconta.

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