lunedì 11 aprile 2022
La Rete gioca un ruolo primario nel conflitto: le grandi aziende intervengono sui flussi di informazione, in Russia si pongono filtri, gli ucraini cercano informazioni e contatti.
Profughi ucraini utilizzano i loro smartphone grazie a una colonnina di ricarica che offre anche il wifi libero

Profughi ucraini utilizzano i loro smartphone grazie a una colonnina di ricarica che offre anche il wifi libero

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Fiato sospeso sulla guerra che soffia in Ucraina. Lo sguardo è rivolto verso l’alto per alimentare la forza della preghiera. Tornati a posare gli occhi sugli schermi, anche il mondo del digitale, è stato coinvolto nel conflitto.

I social media utilizzati come canali alternativi e diretti di informazione. Non solo. Dopo che la Russia ha bloccato l’accesso a «Facebook» e «Twitter», si è moltiplicato l’utilizzo di «Vpn», lo strumento che consente di mascherare il reale indirizzo internet – e posizione geografica – dell’utente.

«Google maps» ha rimosso le posizioni inviate dagli utenti all’interno di Russia, Ucraina e Bielorussia. Meta ha cambiato strategia, decidendo di modificare la policy dei propri social, consentendo di postare contenuti contro l’esercito che ha attaccato l’Ucraina. «Misure temporanee - ha spiegato Meta - per difendere la libertà di espressione delle persone che stanno affrontando questa situazione». Immediata la reazione dell’Ambasciata della Russia negli Stati Uniti che ha protestato formalmente chiedendo alle autorità di «fermare le attività estremiste di Meta e prendere misure per portare i responsabili di fronte alla giustizia».

«Google» e«Tripadvisor» hanno disabilitato o limitato la funzionalità di rilasciare recensioni di ristoranti ed esercizi commerciali in Russia dopo che tali spazi erano stati utilizzati per rilasciare «recensioni» contro la guerra in Ucraina o proposti per sfruttare altri luoghi digitali come canali di informazione alternativi alla censura.

Al dolore per le conseguenze del conflitto, immersi nel mondo del digitale, resta la considerazione del potere di dare e togliere voce. Una misura applicata con diversi gradi di giudizio e in cui l’autorità, pur motivata, è attribuita alle facoltà di aziende. E attraverso il Web, una volta superato il confine dall’Ucraina, è possibile tenere il contatto con chi si è lasciato, con le notizie di quanto sta accadendo, avviando i primi passi della ricerca di un proprio futuro.

* presidente associazione dei Webcattolici Italiani

(da Lazio Sette - inserto di Avvenire del 27 marzo 2022)

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