mercoledì 15 dicembre 2021
Un momento di preghiera comunitaria

Un momento di preghiera comunitaria

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ll programma dell’Incontro europeo dei giovani promosso dalla Comunità di Taizé, che si sarebbe dovuto svolgere a Torino dal 28 dicembre al 1° gennaio, a causa del Covid è cambiato, ma non il desiderio dei giovani di concludere l’anno seguendo online la preghiera dei frères della comunità e, per chi vive in Piemonte o nelle regioni vicine, partecipando in presenza alla nuova proposta.

Don Luca Ramello, incaricato regionale della Conferenza episcopale piemontese per la Pastorale giovanile, sintetizza così lo spirito con cui si è affrontato il cambiamento e si stanno preparando le giornate torinesi di Taizé: «La pandemia ha fermato la possibilità di accogliere, ma non può fermare la preghiera». Per questioni di sicurezza la diocesi e le comunità delle altre confessioni cristiane hanno dovuto rinunciare a quella dimensione così caratteristica degli incontri europei di Taizé che è l’accoglienza nelle famiglie, negli oratori, ma hanno dato vita a un programma che vedrà convergere nel capoluogo subalpino centinaia di giovani.

«Attraverso Internet – prosegue Ramello – chi è lontano potrà seguire la preghiera con il priore, frère Alois, da Torino il 29 e 30 dicembre e poi il 31 anche i torinesi si collegheranno con la comunità francese. Uno scambio che rafforza il legame e che proietta all’incontro europeo programmato a Torino a luglio».

Ma come si stanno organizzando i giovani? Don Gianluca De Marco, direttore della pastorale Giovanile di Novara, parteciperà con un gruppo alle giornate torinesi. «È una occasione preziosa per quei giovani che sono per fascia d’età usciti dai percorsi ordinari di formazione, ma hanno bisogno di momenti di spiritualità. Per loro penso sarà come una Gmg in miniatura, un viaggio breve, ma con l’opportunità di incontrare altri giovani, di confrontarsi, di pregare insieme. Saremo a Torino, ma la sera del 31 proseguiremo il nostro cammino trovandoci insieme per collegarci e vivere a Taizé, anche l’ultimo giorno dell’anno».

«Qui ad Asti – commenta il direttore diocesano don Rodrigo Limeira – il fuoco è acceso, c’è entusiasmo per l’appuntamento anche se il programma è cambiato. Alcune parrocchie si erano già organizzate per accogliere i giovani in arrivo da tutt’Europa visto che noi siamo molto vicini a Torino, ma si rimetteranno in gioco a luglio. E questo venerdì vivremo un momento di preghiera in preparazione al Natale con i frères e il vescovo Marco Prastaro nella parrocchia di San Domenico Savio».

Così in questi giorni i frerès stanno incontrando comunità parrocchiali in tutto il Piemonte per pregare con loro, rinnovare l’invito a riunirsi a Torino per il 29 e 30, e poi ci sono molti gruppi e singoli che stanno vivendo ogni giorno la preghiera con i frères nella chiesa torinese di San Dalmazzo. «Non possiamo offrire ospitalità, ma ci sono gruppi che si stanno iscrivendo da tutta Italia perché attraverso amici e parenti a Torino riusciranno a essere qui – conclude don Ramello –: la preghiera e la ricerca di Dio non conoscono confini».

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