mercoledì 16 febbraio 2022
"Un mare per amare" è il titolo della Veglia che si terrà giovedì 17 febbraio, in vista dell'incontro dei vescovi e dei sindaci dei Paesi che si affacciano sul Mare nostrum
Una tappa della Via Crucis che si è tenuta lo scorso anno tra le parrocchie della diocesi di Firenze

Una tappa della Via Crucis che si è tenuta lo scorso anno tra le parrocchie della diocesi di Firenze

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Rivolti per natura verso le frontiere e pronti a spendersi per le cause che sanno abbracciare con l’entusiasmo tipico della loro età, i giovani non potevano mancare alla chiamata del Mediterraneo. Non una 'chiamata alle armi', bensì un mandato a 'imbracciare la pace', che in questo tempo risuona di profezia e di urgenza.

E così le nuove generazioni a Firenze partiranno dalla preghiera, dalla riscoperta dell’eredità e dell’esempio di testimoni della pace e della civiltà come Giorgio La Pira, Fioretta Mazzei e Chiara Lubich. Nasce da questi presupposti la veglia di preghiera «Un mare per amare », che si terrà domani, in vista del convegno «Mediterraneo frontiera di pace 2».

L’appuntamento, promosso dal Centro diocesano di pastorale giovanile, assieme alla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, si terrà alle 21 nella basilica fiorentina della Santissima Annunziata e sarà presieduto dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori. L’evento è già nella preparazione un’occasione preziosa per creare una rete di incontro, confronto e scambio, perché all’organizzazione partecipano anche numerose associazioni giovanili presenti sul territorio: dall’Azione cattolica alla Fuci, dal Movimento dei Focolari all’Opera per la gioventù Giorgio La Pira, fino al Centro internazionale studenti Giorgio La Pira e al Movimento giovanile salesiano.

La veglia, sottolinea Martina Ricci, dell’équipe di Pastorale giovanile della diocesi fiorentina, si aprirà con la lettura di un brano del Vangelo di Matteo, cui seguirà la meditazione del cardinale Betori e l’esposizione del Santissimo Sacramento. Il resto della celebrazione si svilupperà attorno a quattro parole chiave, ispirate a quanto emerso dal primo incontro dei vescovi del Mediterraneo a Bari nel 2020.

«Un mare di accoglienza» sarà il tema del primo momento, caratterizzato dalla lettura di un brano dell’omelia del Papa tenuta in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2018. Seguirà «Un mare di convivialità», con un brano di una lettera di Fioretta Mazzei e Giorgio La pira. Un altro testo di La Pira animerà il momento dedicato al tema «Un mare di prossimità», mentre saranno le parole di Chiara Lubich a guidare la meditazione nell’ultima parte, dal significativo titolo «Un mare di dialogo».

«Con questa veglia vogliamo preparare la strada agli incontri dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo che si daranno appuntamento a Firenze nei giorni seguenti – aggiunge Martina Ricci –, ma pensiamo anche al dopo, nella speranza che l’ottimo lavoro di condivisione messo in piedi per questa serata di preghiera si possa tramutare in un percorso comune da portare avanti nel futuro. Il mostro modello, in questo impegno, non può che essere Giorgio La Pira, il sindaco dichiarato venerabile dalla Chiesa nel 2018».

Per l’«Opera per la gioventù Giorgio La Pira», d’altra parte, quella sul Mediterraneo è da sempre una finestra aperta, come racconta Helga Mecatti: «Offriamo ai giovani occasioni di incontro e di scambio con i Paesi del Mediterraneo, come ad esempio Israele e la Palestina, solo per citare i più significativi. A guidarci è l’esempio di La Pira, che, tra le altre cose, fece molti viaggi in Russia per abbattere muri e costruire ponti». I campi estivi e invernali che l’Opera offre ai giovani seguono proprio questo stile, basato sull’incontro e la conoscenza reciproca come primo passo per la costruzione della pace. Durante l’anno, poi, nei consueti incontri del martedì alcuni giovani si occupano del progetto «Una finestra sul Mediterraneo », con la pubblicazione sul sito dell’Opera (www.operalapira. it) di diversi contributi riguardanti l’attualità dei Paesi dell’area mediterranea.

La lettura è aiutata grazie a una mappa che porta ai contenuti cliccando sulle diverse nazioni. «Il progetto nasce dalla volontà di prendere consapevolezza di quello che accade attorno a noi – spiega Mecatti –. Partendo da lì è possibile orientare le nostre scelte di tutti i giorni, cominciando ad esempio a curare il dialogo nelle nostre relazioni. In un tempo in cui spira il vento della guerra, anche questo è un modo per contribuire a generare la pace».

Ne è convinto anche Emanuele Lanzillo, del Movimento dei Focolari, che vede anche nella formula scelta per la realizzazione della veglia, «un’occasione per condividere tra associazioni e movimenti l’impegno concreto a costruire relazioni di pace e di dialogo». La convinzione, nota Lanzillo, è che «il Mediterraneo può davvero diventare un mare di pace e di unità tra i popoli ». Oggi, aggiunge, il Mare nostrum è «troppo spesso un luogo segnato da morti tragiche, da divisioni e ferite, ma noi giovani non possiamo lasciare che tutto accada senza fare nulla. Dobbiamo avere il coraggio di parlarne – conclude Lanzillo –, di farci carico di quello che succede, di vivere fino in fondo quell’impegno civile che, anche grazie a figure come La Pira o don Milani, appartengono al patrimonio di Firenze. Un patrimonio che la città ora offre a tutti i Paesi del Mediterraneo».

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