mercoledì 23 marzo 2022
Ci sarà anche una quindicina di ragazzi scappati dalla guerra nella folta delegazione diocesana che lunedì 18 aprile arriverà a Roma per l'incontro con il Papa
La collana con il simbolo di #Seguimi, l'incontro degli adolescenti con papa Francesco

La collana con il simbolo di #Seguimi, l'incontro degli adolescenti con papa Francesco

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Ci saranno anche quindici ragazzi ucraini nella foltissima delegazione di Forlì-Bertinoro che lunedì 18 aprile arriverà a Roma per l’incontro degli adolescenti con Papa Francesco.

«Abbiamo deciso di mettere a disposizione alcuni posti gratuiti per i rifugiati attualmente ospitati nel nostro territorio» spiega don Andrea Carubia, incaricato della pastorale giovanile, per il quale «accoglierli e camminare insieme è un messaggio molto forte». A meno di un mese dall’evento nazionale, si definiscono gli ultimi dettagli di una proposta che ha riscosso un notevole successo, come dimostrano i numeri: sono circa 550 gli adolescenti che hanno aderito a cui si aggiungono altri cinquanta tra responsabili dei gruppi, giovani dell’équipe formata per l’occasione e genitori.

«C’è un bel fermento osserva don Carubia - perché i ragazzi hanno bisogno di vivere esperienze con i loro coetanei e di vedere che sono in tanti a condividere la stessa fede».

«La diocesi, incoraggiata dal vescovo Livio Corazza, ha risposto molto bene», commenta il sacerdote sottolineando il valore della fase di preparazione che, oltre a favorire un percorso di formazione per i trenta accompagnatori, sarà anche di aiuto «per costruire la Chiesa diocesana, per ritrovarci e per ricostituire i vari gruppi dopo il periodo di pandemia». Intanto, il 10 aprile, Domenica delle Palme, si terrà un raduno diocesano con gli adolescenti in partenza per la Capitale: «a loro, che in quell’occasione riceveranno il kit del pellegrino e la maglietta - aggiunge l’incaricato della pastorale giovanile - si uniranno tanti altri amici per un momento di festa, musica e di preghiera con il vescovo».

Per la delegazione di Forlì-Bertinoro, andare a Roma significa anche «compiere un pellegrinaggio per confermare la fede». «Arriveremo per l’incontro con il Papa e il giorno successivo anticipa don Carubia - visiteremo le Catacombe di Priscilla prima di tornare nuovamente nella Basilica Vaticana dove, sulla tomba di Pietro, faremo la nostra professione di fede».

Cresce, insomma, l’entusiasmo per l’evento del 18 aprile che certamente lascerà una traccia nel cuore dei ragazzi. «In questo momento storico particolare, gli adolescenti sono bombardati dalle immagini della guerra: con le sue parole, il Papa - conclude il sacerdote - potrà dare loro una chiave di lettura per interpretare il nostro tempo, oltre che degli spunti su cui continuare a riflettere e a lavorare una volta rientrati in diocesi».

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