lunedì 11 aprile 2022
In un volume di don Giovanni Benvenuto insegna a usare gesti e parole per curare le ferite altrui. Ma anche le nostre
Essere gentili? È una forza
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Essere gentili non è un segno di debolezza. Anzi. Una piccola perla di gentilezza ha il potere di trasformarci in eroi del quotidiano. Si sente spesso la frase: «Non vale la pena essere gentili». Ma se essere gentili è vissuto come una pena, allora la gentilezza è solo un mezzo per raggiungere un fine. Invece chi pratica la gentilezza lo fa come chi ama la montagna: godendo del panorama quando si arriva sulla vetta e soprattutto gioendo del cammino, da soli o in compagnia.

Don Giovanni Benvenuto, parroco di Genova e comunicatore, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio Direttivo di WeCa, nel libro «La forza della gentilezza» (Vallardi, 2021) ricorda che il «metro quadrato» intorno a noi – il nostro spazio personale – non è necessariamente una gabbia di solitudine, ma un’opportunità di relazione con quello delle persone che ci circondano.

Grazie a storie ed esperienze vissute, l’autore ci insegna a guardarci dentro per vedere l’altro, per intervenire, con i gesti e con le parole, e curare le ferite altrui ma anche le nostre, rendendo il mondo un luogo più luminoso, sano e pieno di speranza. Il libro offre anche un percorso di esercizi per affrontare le piccole impazienze, la rabbia e la cattiva comunicazione.

Don Giovanni Benvenuto è noto come fondatore e coordinatore di «Qumran», vasta banca dati che condivide risorse per la formazione, la catechesi, la pastorale e l’evangelizzazione. Da sempre appassionato di comunicazione, da più di tre anni ha aperto il canale YouTube «Comunicare il Sorriso di Dio», su cui ogni settimana pubblica un nuovo video per imparare a comunicare e a relazionarsi meglio, con se stessi e con gli altri.

(da Lazio Sette - inserto di Avvenire del 27 marzo 2022)

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