martedì 27 marzo 2018
Qualche giorno fa, Federconsumatori ha lanciato l'allarme colomba. Nessuna sfumatura animalista, come per l'agnello: semplicemente, secondo le statistiche, la Pasqua costerà agli italiani l'1,6% in più dell'anno scorso e si parla di un +2% per il dolce tradizionale, che diventa un +3% nel caso della colomba farcita. In realtà, secondo Coldiretti Emilia-Romagna, sei famiglie su dieci porteranno in tavola questo dolce e non, ad esempio, l'uovo di cioccolato. I numeri, insomma, non dicono tutto: la speculazione sui dolci delle feste esiste ma non alligna in pasticceria.
Poco prima delle feste, infatti, si sono impennati i prezzi delle materie prime utilizzate da artigiani e industria dolciaria, come il burro e le uova. Passata la Pasqua saranno immediatamente ridimensionati. Succede spesso, purtroppo. Per fortuna, i produttori non si fermano: Coldiretti lancia la prima colomba 100% made in Italy. Nasce nei campi di Giorgione, il grano selezionato da una società bolognese, la Sis. Italianissima è anche la veneta Loison, che continua a esportare colombe e panettoni: quest'anno l'artigiano dolciario di Costabissara, in provincia di Vicenza, ha fatturato 9 milioni, metà dei quali vendendo in 50 Paesi e diversificando l'offerta con le Veneziane, il dolce tipico regionale.
Insomma, un settore maturo per l'export agroalimentare, il quale nel 2017 ha oltrepassato la soglia dei 40 miliardi, mettendo a segno un ulteriore +7% sul 2016. Exploit propiziato da alcuni dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy, tra cui proprio quelli da forno (con un bel +12%).
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