sabato 16 maggio 2015
Tra le ricchezze della città di Roma non sono da dimenticare le grandi mostre d'arte. Ma perché non dare uno sguardo anche alle piccole esposizioni di giovani pittori che lavorano per impulso creativo, senza grandi speranze di essere compresi e con poche probabilità di vivere con l'apporto economico della loro ispirazione?Per questo è giusto parlarne e scriverne per dare loro visibilità. Nella luminosa galleria di viale Mazzini, “Plus art puls” espongono le loro opere due giovani artiste: Lucia Crisci e Valentina De Martini. Le presenta Miriam Castelnuovo con queste parole: «Le due pittrici racchiudono nei loro personali lavori non soltanto due stili, ma punti di vista che tra loro hanno molto in comune. L'introspezione è uno di questi elementi. Il saper trovare con coraggio ed umiltà ed anche piacere e sofferenza, la faticosa strada di un proprio spazio interiore, dell'esperienza diretta, e nel caso di queste due artiste non soltanto verbale». Forse io non saprei dare dei quadri qui esposti da Lucia una tale descrizione, ma ho invece sorriso ai fiori, agli uccelli, alla frutta che sembrava colta da una mano gentile su di un telo ricamato in seta che ricorda le fantasie di Matisse. E frutto di un sogno appaiono anche le figure di donne trasparenti che sembrano proiettare sullo sfondo variopinto una loro una loro presenza senza volto e senza voce. Differenti sono invece le opere presentate da De Martini, che inizia il suo percorso artistico come stilista di moda, si specializza in arti decorative a Londra, finché decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Si resta un pò imbarazzati davanti agli occhi della sua pantera rossa come da quelli più acuti, che ti scrutano dal muso di una pecora quasi volesse dividere con te, che la guardi, un suo recondito pensiero. Proiettare quindi attraverso l'esperienza di alcuni animali la nostra angoscia, l'impotenza, la rassegnazione, ma anche la pazienza attesa. Se questa interpretazione sia quella davvero voluta dall'artista, non so. A me è sembrata così. E poiché si dipinge, si scrive, si opera nelle varie parti per il bisogno personale di comunicare, Lucia e Valentina ci hanno regalato un momento di piacere e di serenità. Ma la “Plus art puls” ha voluto ieri accompagnare l'arte della pittura con l'arte vinicola del Casale di Giglio, una tenuta dell'Agro Pontino dove l'azienda produce 15 tipi di vini. Tra questi hanno riscosso curiosità alcuni nomi riferiti all'antichità della terra dove sono coltivati: vedi l'Antinoo, dal nome del bassorilievo greco ritrovato in questo terreno, o l'Albiola che ha preso il nome della città ricordata da Plinio il Vecchio, nonché il rosso Mater matuta, nome dell'antica dea dell'aurora. La Galleria della Plus Art ci ha voluto lasciare con un bicchiere di allegria.
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