martedì 23 marzo 2021
Padri. I soliti padri assenti, gli insoliti padri eterni. I padri mancati, gli aspiranti padri. Il 19 luglio, Festa di san Giuseppe, vede un singolare assembramento di padri. Il padre più tenace è Vincenzo Agostino, 84 anni. Non si taglia la barba dal 5 agosto 1989, quando la mafia gli uccise il figlio poliziotto e la nuora incinta. Francesco La Licata, sulla "Stampa", lo definisce «una delle più significative icone della resistenza alla giustizia negata». Proprio il 19 marzo, ricorda Massimo Gramellini sul "Corriere", «è arrivata la prima sentenza. Ergastolo per un mafioso, Nino Madonia, e rinvio a giudizio per altri due (...). Non saprei dire se di lui mi emoziona di più la costanza o l'ottimismo». Giuseppe Lo Bianco, sul "Fatto", raccoglie le parole di Agostino: «Grazie alla magistratura onesta, è chiaro che mio figlio non si è mai fatto corrompere da nessuno, e ne vado fiero».
Padri perenni, padri mancati. Sul "Corriere" Federico Fubini («Dal baby boom calo del 60 per cento») intervista Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, sulle nascite rinviate a data da destinarsi anche al tempo del Covid: «Temo che in parecchi casi il rinvio possa essere rinuncia al figlio, specie se è il secondo o il terzo». C'è pure chi si dice stanco di rinviare, come Valentino Rossi, guarito dal Covid, intervistato da Massimo Calandri sulla "Repubblica": «La malattia mi ha fatto sentire solo. Questo vecchio pilota ora vuole dei figli (...). Magari due: altrimenti cosa fai, quando il tempo passa?». Motivazioni profonde: far figli per colmare un vuoto. I futuri psicanalisti dei figli ringraziano.
Infine, gli opposti eccessi. Su "Libero" da un lato c'è Paola Tommasi, «madre sola per scelta», che sentenzia: «Se il padre è diventato inutile, la sua festa andrebbe abolita». Dall'altro Gianluca Veneziani sibila: «A questo punto teneteci pure in gabbia, metteteci una cintura di castità, oppure evirateci (...) così magari finalmente saremo amati da voi femministe». Figli, alla larga da costoro.
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