giovedì 28 agosto 2008
Bella coppia sul "Venerdì" (22/8, p. 11). Giorgio Bocca scrive che a lui «il governo Berlusconi pigliatutto» non piace, ma «(forse) piace agli italiani». È libertà, e non fa ridere. Lì sotto però Curzio Maltese racconta: «In un lungo viaggio negli Stati Uniti, da una costa all'altra, l'unico estimatore di Berlusconi incontrato era un anziano professore un po' razzista" Gli altri, tutti, democratici o repubblicani, erano antiberlusconiani convinti». E lui era contento di sentirsi appoggiato! Poi è tornato in Italia, ed è il dramma: «Tutto è fermo, da anni, fino all'inevitabile catastrofe». Se pensi al Maltese che «da una costa all'altra» " New York-Los Angeles " chiede a tutti il parere su Berlusconi ti viene proprio da ridere. Non ridi invece sulla prima "Unità" neodiretta (26/8, p. 26: "Bioetica: a chi tocca decidere?") ove il "filosofo Sergio Bartolommei (Università di Pisa)" in 7 colonne dimostra di non capire proprio niente del rapporto tra etica " giustamente e di fatto ampiamente pluralista " e diritto, per natura uguale per tutti, e che quindi da tutti democraticamente va "deciso". Il filosofo non lo sa, ma "decidere" sulle leggi spetta al Parlamento eletto da tutti i cittadini con libera "decisione" di coscienza attraverso il voto, o ai cittadini stessi nel referendum. Perché allora lui vuole escludere il voto e la decisione dei cattolici come tali? Dove campa, Bartolommei? A Pisa c'è la Torre, e forse qualche filosofo, come nelle "Nuvole" di Aristofane, sta lassù in una cesta, appeso alla Torre pendente" Ridi, ma pensi anche che in certe Università siamo messi male.
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