Veterinari, la «modulare» funziona
martedì 25 ottobre 2011
La pensione "modulare", l'originale invenzione dell'Enpav, l'ente che gestisce la previdenza dei medici veterinari, ha incontrato il gradimento della categoria, come testimoniano i primi quattro anni dalla sua introduzione. La pensione modulare – spiega Danilo De Fino, dirigente dell'area previdenza – è nata nel 2007 come strumento duttile per programmare in maniera responsabile il proprio futuro previdenziale. La modulare, alla quale si aderisce in maniera volontaria, è in sostanza un segmento contributivo che va ad aggiungersi alla pensione base retributiva del sistema Enpav.
Il veterinario iscritto, e quanti altri sono tenuti al contributo soggettivo, possono scegliere di versare una contribuzione aggiuntiva, scegliendo da un minimo del 2% ad un massimo del 14% da applicare al reddito professionale, in un'ottica di lungo periodo. L'entità e la continuità dei versamenti sono determinanti per l'importo della quota modulare della futura pensione. Interessati a questa novità sono soprattutto i giovani veterinari, che dispongono di una lunga vita contributiva ed hanno l'opportunità di capitalizzare in modo ottimale i contributi modulari versati, assicurandosi un buon tasso di sostituzione al momento del pensionamento.
Come aderire. Nel mese di luglio l'Enpav invia agli iscritti, accanto al Modello 1 (comunicazione dei redditi prodotti nell'anno precedente), il Modello 2 per la scelta personale della modulare. Chi è interessato deve restituire questo modello entro il 31 ottobre, indicando la contribuzione preferita. L'adesione va rinnovata ogni anno ed altrettanto può essere variata l'aliquota di versamento.
I contributi minimi. I contributi modulari possono anche essere sospesi temporaneamente, purché nel corso della vita professionale, risultino versati almeno cinque anni. Sono quindi legati al reddito della professione come viene dichiarato nel Modello 1; non è consentito far confluire nella modulare posizioni relative a fondi pensione o polizze previdenziali private.
I vantaggi fiscali. A differenza della pensione complementare, dove esiste un limite di deducibilità di 5.165 euro, la contribuzione modulare è totalmente deducibile, poiché costituisce un onere relativo a contributi previdenziali versati alla gestione obbligatoria di appartenenza. La deducibilità integrale riduce, di conseguenza, il costo che ricade sul veterinario.
La modulare vanta l'assenza di costi di gestione o di commissioni collegate alla erogazione. Un vantaggio che l'Enpav è in grado di offrire, avendo una struttura già consolidata, tanto per gli aspetti informatici che per quelli di natura amministrativa.
La pensione. La modulare si matura con le stesse regole della pensione base, ed è calcolata con il sistema contributivo, applicando gli stessi coefficienti dell'assicurazione generale Inps. Al momento della liquidazione diventa parte integrante della pensione retributiva, seguendo poi la rivalutazione annuale secondo gli indici Istat.
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