Vescovo martire, difese i perseguitati dai regimi
martedì 10 febbraio 2015
Non fu una mano violenta ad abbattersi sul cardinale Alojzije Viktor Stepinac, arcivescovo di Zagabria, ma una dolorosa e lunga malattia. Eppure il porporato è venerato come martire: il morbo, che nel 1960 ridusse al silenzio la sua voce sempre pronta a difendere le minoranze e i perseguitati di qualsiasi regime, infatti, fu contratto durante una prigionia voluta da un governo repressivo e anticristiano. Stepinac era nato nel 1898, combatté sul fronte italiano nella Prima Guerra mondiale; tornato in patria riprese gli studi verso il sacerdozio nel 1924, anno in cui si trasferì a Roma. Ordinato prete nel 1930, quattro anni dopo era vescovo coadiutore di Zagabria, di cui divenne arcivescovo nel 1937. Già inviso al regime di Ante Pavelic, all'avvento di Tito e dei comunisti nel 1945 fu prima imprigionato fino al 1951 e poi costretto al confino.Altri santi. San Silvano di Terracina, vescovo (V sec.); santa Scolastica, vergine (480-547).Letture. Gen 1,20-2,4; Sal 8; Mc 7,1-13. Ambrosiano. Sap 11,24-12, 8a.9a.10-11a.19; Sal 61; Mc 10, 46b-52.
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