martedì 6 agosto 2019
«Triste come lo sguardo di chi non può vedere il sole, lenta come il ritardo di certe parole d'amore: è la difficoltà di vita in me…». Bel testo: ma forse tutti con un po' d'applicazione sapremmo tratteggiare per metafore la desolazione dell'oggi. «Lunga come la spiaggia senza le file di ombrelloni, pesante come l'abitudine al ritmo che non vuoi: è la difficoltà di vita in noi…». Altre parole giuste e purtroppo vere: ma pure qui in fondo la maggior parte di noi potrebbe riuscirci, a raccontare in modo simile una comune fatica di vivere. «Povera come gli occhi se chiedono il pane ai soldati, fa male come il tempo che fermare tu non puoi: è la miseria della vita in noi…». Quando ci arrabbiamo, quando c'indigniamo… Sì, anche qui moltissimi di noi saprebbero firmare parole vicine a queste. E allora no, ciò che rende un artista tale forse non sta nelle denunce. Forse è nel saper osare uno sguardo più in là, magari completando la canzone riuscendo a dire: «Anch'io sono nel fango, però guardo su le stelle e le vedo così belle! …Perché l'anima è un concetto senza età: né famiglia né bandiera… E la mia anima è leggera come me, che volo via…». Perché non è quando ci mostra l'ombra, ma quand'è capace di aiutarci a intravedervi ancora luce, che un artista diventa necessario come capita a Enrico Ruggeri.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI