domenica 22 giugno 2008
«Venghino, signori!» Tra "Porta Portese" e circo della "Donna cannone". "La Stampa" (20/6, p. 21, "Il codice segreto di Michelangelo"): finalmente "decifrati i messaggi mistici del Buonarroti"! Tutto parte dalla "sensazione di famigliarità" di un "chirurgo dell'Indiana" che entra nella Sistina e scopre che Michelangelo "ha messo Dio dentro un cervello". Lui legge le linee cerebrali, allora, attorno alla figura divina e trova nientemeno "la Kabbala" ebraica, rivelando che"le misure della Sistina "sono identiche, al millimetro, a quelle dell'Eichal" del Tempio di Salomone. Testuale: tu leggi e ridi, però. Vero che Sisto IV pensò a quelle dimensioni, ma 60 anni prima del "Giudizio" di Michelangelo"E poi
"al millimetro"? Sfrontatezza da prestigiatore di baracca. Dallo stesso testo biblico(I Re 6, 1-38 e 2° Cronache 3, 4) è ben difficile precisare quelle misure, perché il calcolo del "cubito" nei secoli è cambiato"Ma è l'effetto meraviglia, che per il lettore della "Stampa" culmina nella rivelazione che Michelangelo col codice segreto suo - altro che il "da Vinci"! -
ha disseminato il dipinto di lettere ebraiche, p. es. "incrociando gambe e dita di Giona che formano il simbolo ebraico del numero 5, Hei, quanti sono i libri del Vecchio Testamento". Testuale! Già, questi però sono almeno 49! Via dunque col vento della rivelazione, autenticata alla fine così: uno degli autori è "un rabbino che nel 2005 ha benedetto in Vaticano Giovanni Paolo II e nel 2006 accompagnò l'attuale pontefice ad Auschwitz"! Senza un filo d'ironia e di dubbio. Karol "benedetto", Benedetto "accompagnato". E Michelangelo? Svelato.
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