mercoledì 15 dicembre 2004
In tv «le Veline». E in pagina? Situazione diversa. L'altra sera, alle 19.07, l'Ansa dà una frase del presidente del Senato, Marcello Pera: «Io faccio la scelta del valore, secondo cui l'embrione è una persona fino dal concepimento». Alle 19.10 confermano Adnkronos e Asca: frase identica. Dichiarazione impegnativa. Ebbene: alle 19.08 arriva «Il Velino» altra nota agenzia. Stessa frase, ma con piccolo cambio: «Faccio la scelta del valore che l'embrione è vita fino dal concepimento». Dunque «persona» è diventato «vita», e la dichiarazione si è fatta innocua e incolore. È informazione, questa? Come la chiamiamo? Boh! Certo che in pagina pare Carnevale. Vedi la faccenda dei Presepi. Sull'«Unità» (10/12, p. 12) lo stesso pezzo bacchetta, in nome della solita «laicità» a senso unico, chi li difende, ma poi cita il Ds Ranieri per cui è «un problema inesistente». Davvero? Sicuro. E infatti ieri eccoli, i diessini, sul «Giornale» (p. 15) protestare perché si è fatto un presepio nel Consiglio regionale lombardo: «Atto provocatorio»! Chiaro? Eccome! Infatti ecco il titolo, sempre ieri su «Repubblica» (p. 21): «Cofferati fa il presepe in Comune: diamo valore alla tradizione». Il sindaco Ds, a Bologna, fa il presepe con «cerimonia ufficiale». Chissà che dirà, Michele Serra, che sempre su «Repubblica» (11/12) - «Chi vuole distruggere il presepe» - insegnava secco: siccome la scuola, e anche il comune, è «laica» e quindi di tutti, allora niente presepe! Per Ranieri non è un problema, per l'«Unità» e per i Ds lombardi lo è, è grave, per Cofferati è «cerimonia ufficiale». Così è: certe pagine e certe parti politiche paiono una gabbia: di matti.
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