giovedì 10 ottobre 2013
D'un vecchio non dovrebbe occuparsi un altro vecchio: a un certo punto materialmente non ce la fa; comunque gliene manca la fantasia. I vecchi non poche volte tornano bambini (può capitargli di peggio); e non a caso la natura affida i bambini ai loro genitori: a forze poco logorate e a menti relativamente fresche. Solo che la vita spesso non tiene conto della natura: e un vecchio, mettiamo, si trova a gestire una vecchia. La necessità deve diventare virtù: riuscendoci a fatica, solo in parte, soffrendo; povera necessità e povera virtù. Per esempio: i vecchi, si sa, quasi non sentono la sete. Ma se non bevono finiscono disidrati. Il vecchio protagonista di questa rubrica, badante d'una vecchia, ha quindi come primario compito quotidiano quello di farla bere: almeno tre bottigliette da mezzo litro d'acqua. E così ogni giorno che Dio manda in terra fra i due si combatte la guerra dell'acqua: varia e mai incruenta. La vecchia poi deve mangiare, cibi adeguati. Ma qualsiasi pietanza o frutto le si somministri, laboriosamente scelti, dice: «È cattivo»… Eccetera. Per carità di patria risparmiamo altri particolari. Esiste un rimedio? Esiste: non completo, imperfetto, però unico su questa terra. Il vecchio deve da capo imparare, come fosse per lui una cosa nuova, ad amare la vecchia.
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