sabato 17 aprile 2021
«Ivaccini non sono una panacea ma mantengono una posizione cruciale in questo processo dando prova di grande efficacia per molte malattie. Sono circa 25 milioni i decessi che si stima essi abbiano evitato tra il 2010 e il 2020. Ma si presentano come strumenti per nulla semplici, dal punto di vista sia biotecnologico sia medico sia sociale, per il modo in cui vengono percepiti e culturalmente rappresentati». Dalla riflessione pacata e concreta di Carlo Casalone si può trarre una certa conclusione sulla grande questione dei vaccini: vanno usati «con cura». Oltre che il controllo della produzione va praticata anche una speciale cura della somministrazione sia nell'aspetto medico che in quello sociale, psicologico e umano. Gli ebrei dell'esodo tentarono anch'essi un "vaccino" quando si trovarono a essere morsi in massa dai serpenti: bastava guardare un serpente di bronzo che Mosè elevava al loro sguardo per restare in vita. Per la lebbra, però, non trovarono un vaccino e dovettero, così, continuare a sopportare l'appello di chi - dalle amare discariche sociali - continuava a gridare: «Immondo, immondo»!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: