venerdì 15 settembre 2006
Leggendo ciò che dice poeticamente il nostro Massobrio, debbo dire che condivido molto tutte le cose che riguardano questo prezioso salume di Zibello e del Polesine, in Emilia-Romagna, dalle parti di Parma. Non posso certo condividere l"idea finale di "mangiarne tanto". Il concetto di tanto non vale per alcun tipo di alimento. Il culatello di Zibello altro non è che la massa muscolare che circonda il femore del maiale; ma il suino da culatello segue un preciso disciplinare: deve essere nato e allevato fra la regione Emiliana e la bassa Lombardia dove viene tirato su a meliga e ad alimentazione naturale e vive quasi allo stato brado; la sua lavorazione avviene solo tra il tardo autunno e l"inverno; deve essere stagionato almeno 12-13 mesi. Le fette di culatello vengono servite a tavola tagliate sottilissime, circa 3 grammi l"una, per cui gente golosa come il nostro grande esperto gastronomo Massobrio, penso che ne faccia razzia pura, vista la bontà. Ho visto recentemente, Massimo Spigaroli a Busseto, in occasione del premio attribuitomi, che è grande chef e presidente del Consorzio di questo salume (14 soci nel mondo!), è stato un piacere vedere la soddisfazione con la quale mangia questo salume con le mani! Il culatello quindi un "finger food", alla moda eritrea e non solo. Non è stato da meno il padre dei gastronomi italiani Edoardo Raspelli, co-premiato quella stessa sera, la sua scorpacciata è stata memorabile! Ha ragione Massobrio: il culatello può mettere d"accordo un gastronomo e un dietologo. Le 224 calorie ( se si mantiene il grasso) o le 159 calorie (se si sgrassa) sono poche e vanno bene anche a chi vuole dimagrire o meglio non vuole ingrassare. La quota di colesterolo è al pari di un etto di pesce azzurro (66 mg.), le proteine sono tantissime e di alto valore biologico (26-30%) e i grassi vanno dai 4,6 gr. ai 13 gr. Un elemento salutista importante, oltre al ferro e alla vitamina B12, è la presenza di CLA, ac. Linoleico Coniugato, che previene nella donna il tumore al seno.
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