giovedì 10 agosto 2017
Nell'anno 1980 gli italiani non vivevano una bella stagione, anzi. E già allora a molti non conveniva che le cose cambiassero: meglio invece che la gente si svagasse, pensasse ad altro. Magari alle canzoni. Eppure non ci furono proteste quando si diffuse proprio una canzone che, incredibilmente e con lucida ferocia, demoliva le mode patetiche e l'egoismo diffuso della società italiana di fine Novecento. «La fantasia dei popoli che è giunta fino a noi non viene dalle stelle…. Alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla… E non è colpa mia se esiste l'imbecillità, se le panchine sono piene di gente che sta male… Se le pedane sono piene di scemi che si muovono…» Nell'Italia dell'anno 1980 alla fine tutti finirono proprio col ballare la nuova canzonetta. Grazie a magistrali apparenze sonore, nessuno coglieva il sarcasmo di gridare un vacuo «Up patriots to arms!», arruolatevi per dar la vita alla patria, o un finto «Engagez-vous!», impegnatevi come veri intellettuali. Nel 1980 in Italia, scalando le hit con Up patriots to arms, Franco Battiato dimostrava quanto una canzone possa davvero osare in fatto di denunce, scomode ma necessarie. E che peccato, per questo Paese, allora come oggi, che di Franco Battiato ce ne sia sempre stato uno solo.
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