domenica 24 maggio 2015
Era partito come un esperimento (o una sfida), ora è diventata una solida realtà. A Verrua Savoia, paese nella campagna piemontese in provincia di Torino, con 1500 abitanti sparsi per sette vallate, un gruppo di romantici e tecnologici ricercatori del Politecnico torinese nel 2010 ha portato la Rete. Garantire connettività a banda larga a un territorio periferico e a condizioni economicamente sostenibili era molto difficile, ma, con un lavoro caparbio, il professor Daniele Trinchero e il suo team sono riusciti nell'intento, usando materiali a basso costo o addirittura di recupero. Un percorso di ricerca scientifica e sociale ha poi portato recentemente alla nascita di un'associazione basata su un modello economico alternativo: i cittadini uniscono i loro sforzi e insieme si fanno carico degli investimenti per accedere alla banda larga, acquistandola in gruppo per avere costi più accessibili rispetto a quelli proposti dagli operatori tradizionali.Il famoso divario digitale viene così contrastato in ogni sua forma, infrastrutturale, culturale ed economica: oltre a permettere a tutti l'accesso a Internet a banda larga, l'associazione lavora con i ragazzi per tenere corsi sulle nuove tecnologie dedicati agli anziani. La storia ha fatto il giro del mondo sino ad arrivare sulle pagine del New York Times e ha vinto il premio «Smart communities» allo Smau di Torino. Intanto, a Verrua Savoia, gli anziani stanno andando a scuola di Internet con i loro nipoti. Fosse anche solo per questo, un risultato di cui andar fieri.
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