Un vero "padre" per la sua città
lunedì 25 giugno 2018

Come ama il proprio corpo, tempio dell’anima, così il cristiano è chiamato ad amare anche la propria città, scrigno che custodisce la propria identità culturale e sociale. Lo sapeva bene san Massimo, considerato il primo vescovo di Torino. Il suo profilo biografico è povero di dati ma si sa che nacque nella seconda metà del quarto secolo e crebbe alla scuola di sant’Ambrogio e di sant’Eusebio di Vercelli. Proprio quest’ultimo lo chiamò a reggere la nuova sede episcopale di Torino, in anni in cui le invasioni barbariche mettevano a dura prova la tenuta sociale della città. Di carattere mite, Massimo spronò i concittadini a non perdere di vista i valori fondamentali. Sulla data di morte vi è incertezza, ma viene collocata attorno al 423.

Altri santi. San Prospero d'Aquitania, monaco (IV-V sec.); sant'Adalberto di Egmond, abate (VIII sec.).

Letture. 2Re 17,5-8.13-15.18; Sal 59; Mt 7,1-5.

Ambrosiano. Ger 1,4-19; Sal 70; Gal 1,11-19; Lc 1,57-68.

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