Un venerdì di acquisti: sembra nero ma è rosa
domenica 26 novembre 2017
Non c'è stato uno solo dei miei “amici” di Facebook che si sia speso a favore del Black Friday, lo scorso venerdì 24 consacrato agli acquisti scontati. Alcuni ne hanno semplicemente preso le distanze, esercitando una sana ironia. Diversi altri hanno condiviso un post di Giorgio Bernardelli che, giustamente, sottolineava per chi quel venerdì era divenuto davvero «nero»: le vittime dell'attentato terroristico in una moschea del Sinai. Quanto ai blog d'informazione religiosa, è stato Aldo Maria Valli ( tinyurl.com/ycy6cknt ) a prendere nettamente posizione «contro il venerdì nero», non solo dichiarando la propria obiezione di coscienza alla smania dell'acquisto forsennato ma sottolineando che la giornata del venerdì ha, per i cristiani, per i musulmani e anche per gli ebrei, una sua «speciale sacralità» che tale «rito profano» offende.
Mentre comprendo la nostalgia che è all'origine della sottolineatura, mi chiedo se la fortuna di questo binomio tra “venerdì” e “nero” non si debba semplicemente a un abile inganno commerciale. Se infatti si interroga la Rete sulle origini, statunitensi, di questo termine, compaiono diverse versioni, spiega Wired ( tinyurl.com/ybqk56pa ), nessuna delle quali in grado di imporsi sulle altre, ma tutte concordi nell'evidenziare la casualità del “venerdì” (viene dopo il giovedì del Ringraziamento) e l'ambivalenza del “nero”: negativa in riferimento al traffico che si congestiona per la corsa allo sconto, positiva in riferimento all'attivo (scritto in nero) col quale si chiudono i libri contabili dei negozi. Sta di fatto però che, nelle cronache economiche e non solo, sempre il “nero” è associato a giornate negative; dal canto suo il venerdì è, per superstizione popolare, la giornata più sfortunata della settimana. Così il consumatore che è in me, sentendo queste due parole, si illude che più farà acquisti “convenienti” più renderà “nero” il “venerdì” del “mercato” e “rosa” il suo. Mentre invece accade proprio il contrario.
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