domenica 9 marzo 2003
Lupus medaglia: dritto e rovescio. Sul «Giornale», giovedì, p. 2, leggo il discorso del ministro dell'Interno sulla vicenda dell'uccisione del poliziotto Emanuele Petri. Giuseppe Pisanu è serio ed esauriente, considera tutti gli aspetti del dramma, ma va oltre: esprime profonda solidarietà ai familiari dei sovrintendenti della Polfer... Poteva bastare? Non è bastato. Il ministro ha aggiunto «una parola di cordoglio» anche per i familiari del terrorista morto nel conflitto a fuoco. È il dritto della medaglia. Anche nella politica, anche dalle istituzioni, anche nelle circostanze più difficili deve venir fuori l'umanità dei sentimenti. Un bellissimo esempio. Da incorniciare. Al rovescio, stesso giornale, prima pagina, una notizia sconcertante. A Pontassieve, cittadina toscana, la giunta comunale ha dedicato una via ad un concittadino, il cui unico merito è stato quello di aver assassinato a bruciapelo nel 1944 con un colpo di pistola il filosofo Giovanni Gentile, personalità di grande rilievo filosofico e intellettuale. Il movente: Giovanni Gentile era stato ministro fascista della Pubblica Istruzione. A lui è dovuta una grande riforma della scuola che - bene o male - ha fatto crescere per decenni generazioni di giovani. A me pare che talora il terrorismo più pericoloso e più colpevole sappia fare a meno anche di afferrare in proprio una pistola. Il consiglio comunale di Pontassieve ha una maggioranza di «terroristi», nel solo nome dell'odio? Più che mai inutile. Prendano esempio dall'umanità di Giuseppe Pisanu, e se possibile, si vergognino.
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