mercoledì 3 aprile 2013
«Ècomparso d'improvviso», racconta con il mento tremante Zaccaria, l'anziano sacerdote di Ain Karum, marito di Elisabetta, la sterile. Ormai sono passati mesi dai fatti e lui, finalmente, ne parla. È stato zitto un bel po' prima della nascita del loro Giovanni. Settimane a guardare come si muove l'ombra tra l'altare e la lucerna. Per vedere se riappariva. Aveva la bocca spenta ma gli occhi febbrili. E invece no. Una volta, l'annuncio, poi basta. Il popolo lo aveva aspettato all'esterno del tempio durante l'offerta dell'incenso. Non veniva fuori. Dura cosa perdere la parola. Ma più dura per un sacerdote perdere l'immediatezza della fede nel Signore JHWH. Zaccaria è un uomo giusto. Non ha mai gridato in faccia al Signore l'amarezza di non avere discendenza. Lui è della stirpe di Abramo, ma non ha stirpe. E cosa c'è di più importante della stirpe? Quella figura tra l'altare e la lucerna ha detto solo: avrai un figlio. E lui era ammutolito. Come ammutoliscono tutti gli uomini quando sentono un annuncio del genere. Ma in lui era diventato più silenzioso il cuore perché non aveva creduto subito a Gabriele, l'angelo di Dio. Ora finalmente parla, e sorride come un ragazzo.
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