giovedì 25 febbraio 2021
Da dove viene fuori, certe mattine, già dal risveglio, quell'amarezza su tutto, su ogni cosa, come se l'intera vita tua fosse uno sbaglio, e fra tutte le cose la più sbagliata fossi tu? È una oscura reminiscenza di sogni, o è il tempo che sta per cambiare, e che avverto come lo avvertono i gatti? Piombo. Piombo addosso, e quasi stento a camminare. Per andar dove, poi? Non c'è alcun luogo, verso cui abbia senso andare. Questa malinconia affonda dentro di me come la filettatura di una vite, sempre più giù. (Scusate: so che c'è gente a cui questo non succede mai. Parlo per quelli a cui, talvolta, succede).
La tentazione di dormire, sperando che, dormendo, passi. A vedere gente non riesco, a distrarmi nemmeno. Piombo, questo piombo addosso.
Forse un modesto rimedio esiste, ho scoperto però: il lavoro manuale. Pulire la casa, stendere il bucato, curare i fiori sul balcone, cose semplici. Ma - certo, se trovi la forza di iniziare - in quel “fare” la piena livida arretra, e ritrovano un po' di ordine i pensieri.
Con la fatica delle mani, delle braccia distrarre la mente dalla spirale di accidia e malinconia. E offrire a Dio almeno un lavoro da poco. “Ora et labora”, in sostanza. La Regola benedettina, antica di 1.500 anni. E - sorrido in questo febbraio del terzo millennio, anno 2021 - davvero un sistema geniale.
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