sabato 10 aprile 2021
Ascoltare la voce della terra oggi fa paura: pianto, disperazione, lamenti e grida di dolore. Ma dove è andata la gioia, il canto e il sorriso che ci avevano promesso gli angeli quando ci hanno spinto giù dalle nuvole per prendere vita sulla terra? Quale ragione c'era di portarci via da quel posto tiepido dove il sole ci riscaldava mentre c'era permesso di guardare giù e vedere cosa facevano gli uomini. In fondo era divertente stare lì a guardare per quali sciocchezze caricavano armi varie e se le gettavano addosso senza poi concludere niente di positivo: le città erano distrutte e bisognava ricominciare a costruire tutto ciò che con fatica era stato abbattuto. Ridevamo tra noi quando sentivamo i loro lamenti perché si vedeva che sarebbero finiti con inutili vendette. A noi veniva voglia di dire: ma guardate come è bello il mondo, come è caldo l'abbraccio della mamma, come profumano i fiori, cantano gli uccelli, sospira il vento della sera. Il mondo è di tutti, basta non costruire muri che dividono, strade che tagliano un terreno che è di tutti. Perché avete inventato lingue diverse per non capirvi uno con l'altro e allora avere ragione a ogni costo. Biondi e scuri, neri e bianchi siete figli della stessa madre e in fondo desiderate la stessa cosa: conoscere quell'amore che un giorno vi ha creato in un momento di gioia, e perché no, anche di allegria. Allora perché fare tanto chiasso, sconvolgere fiumi e monti per dividere la terra in tanti piccoli pezzi che poi si doveva rimettere assieme solo per dare loro nomi diversi? Che ragione c'era di far cadere tante lacrime, di fare dei lavori inutili come quello di scavare nel profondo della terra per trovare il metallo per le spade, il ferro per i cannoni e tutto quello che serve per uccidere? Non era meglio darsi le mani di ogni colore e scoprire assieme l'odore dei boschi, il cadere dell'acqua dalle cascate, la terra tenera da coltivare e camminare con gli animali a fianco senza paura? Sarebbe stato meraviglioso ammirare il cielo di notte libero da quel grigiore che sembra abbiamo inventato per nasconderci dal cielo, ed è invece il risultato delle nostre ambizioni umane. Se avessimo una umanità che canta alla vita potremmo guardare con maggiore forza e coraggio a quell'universo che ci sta attorno e che abbiamo tanto desiderio di conoscere e toccare, potremmo sapere se non siamo soli in questa immensità di mondi che per ora sono silenziosi, che abbiamo provato a chiamare con i mezzi che abbiamo, e lasciato un nostro scritto per avere una risposta. Una meravigliosa avventura che stimola l'intelligenza umana e il suo desiderio di eternità. Senza saperlo ognuno di noi lavora ogni giorno, ogni minuto per questo futuro che non vedremo con i nostri occhi umani, ma che certo farà parte di quell'immensità cui siamo stati chiamati da sempre.
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