Un profeta contro l'idolatria
sabato 20 luglio 2013
La vocazione del santo profeta Elia sta tutta nel suo nome, che significa «il mio Dio è Jahvè»: la sua opera, infatti, si colloca in un tempo in cui l'idolatria stava minando le radici dell'autentica fede d'Israele. Nacque verso la fine del X sec. a.C. e visse sotto il regno di Acab, che aveva imposto il culto del dio Baal. Un culto del quale il profeta riuscì a mostrare come vuoto e pericoloso, attirandosi così l'ira della moglie del re. Sconfortato per l'apparente inutilità dei suoi sforzi Elia chiese a Dio di farlo morire ma grazie ai segni mandatagli dal Signore capì che il trionfo della verità richiede tempo e costanza. La Bibbia narra il termine della sua vita terrena narrando il suo rapimento verso il cielo su un carro infuocato.Altri santi. Sant'Apollinare di Ravenna, vescovo e martire (II-III sec.); san Frumenzio, vescovo (IV sec.). Letture. Es 12,37-42; Sal 135; Mt 12,14-21. Ambrosiano. Nm 14,1-24; Sal 96; Eb 3,12-19; Lc 13,54-58 / Lc 24,13b.36-48.
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