martedì 3 gennaio 2017
Sembra sentire l'eco dell'«aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più» del celebre musical nelle iniziative natalizie della diocesi di Trapani in favore dei migranti accolti nel territorio. La vigilia di Natale Promise, che viene dalla Nigeria, e Balkis, somala di religione islamica, entrambe ospiti nel centro di Paceco del consorzio Solidalia, hanno pranzato insieme al vescovo Pier Maria Fragnelli presso il Palazzo Vescovile, dividendo la tavola con momenti di commozione per tutti. Qualche giorno prima anche Isaac aveva vissuto la stessa esperienza fraterna. Il terreno sociale ed ecclesiale in diocesi è stato infatti sensibilizzato sul tema dei migranti in modo creativo. L'Azione Cattolica diocesana per tutto il tempo di Natale propone alle famiglie «A tavola con mio fratello», l'idea di offrire un pranzo e una cena in famiglia a uno o più migranti. Sono coinvolti e "invitati speciali" gli ospiti accolti ad Alcamo dalla cooperativa Badia Grande. Ampia la disponibilità ad aprire le porte del cuore e di casa, e per tutti la gioia del racconto reciproco di un pezzo di vita. Così il tempo della festa attorno a una tavola imbandita diventa l'occasione per comprendere il vero significato di questo tempo natalizio e il valore da dare al vivere quotidiano superando la diffidenza, ascoltando la storia di ciascuno, sperimentando che l'integrazione comincia dalla relazioni di ogni giorno. «La presenza di Osasu, giovane nigeriano, e la sua serenità – racconta una delle famiglie del Trapanese che hanno aderito – sono state per noi il regalo più bello».
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