sabato 7 marzo 2020
Ieri ("Sole 24 Ore", pp.1 e 18) titolone perentorio per Dario Scannapicco, vicepresidente della Bei: «Clima: tecnologia e competenze sono meglio di Santi e processioni»! Sulla siccità che minaccia la Sicilia e sulla lotta per contrastarla prendendo come esempio la dissalazione già in atto in Israele: ben 400 righe per rinnovamento industriale e tecnologie in vista del futuro del mondo. Colpito da quel titolo provocatorio leggi attento, ma ti accorgi che il tema di «Santi e processioni» viene fuori sprezzante solo nelle ultime 4 (quattro!) righe, così: «Lavorare con determinazione e pragmatismo, abbandonando dilettantismo e demagogia. Altrimenti di fronte alle sfide del clima l'alternativa a un piano serio e a un'azione rapida resteranno le processioni. Con statue di santi». Che dire? Torno al titolo: «Tecnologia e competenze... meglio di Santi e processioni»! Tutto nelle ultime righe lo schiaffo a santi e processioni. Come un treno che sbaglia lo scambio dei binari... Forse alla "Bei" e, soprattutto, in redazione qualcuno incline all'irrisione non sa di Galileo Galilei e non ha idea di un'autentica giusta "secolarizzazione". Nessuno ha informato che la fede cristiana dal punto di vista utilitaristico «non "serve" a niente, ma dà significato ultimo a tutto» e non ostacola l'autentico progresso di scienza e tecnologia. Qui la differenza radicale tra la fede ebraico-cristiana e ciò che è detto "religione", tante realtà ove Dio è visto opposto all'uomo: Dio grande e l'uomo piccolo, Dio onnipotente e l'uomo fragile, Dio onnisciente e l'uomo in faticosa ricerca di verità. Acqua! Passata o corrente ancora? Un buio ormai da quattro secoli? Al "Sole" sono rimasti alla condanna di Galilei? Inverosimile, per te che ogni domenica leggi lo splendido "Domenicale". Un letargo casuale della "Bei": non proprio bello, ed esempio di pretese infondate.
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