venerdì 25 settembre 2015
Preoccupato per la salute di suo figlio, affetto da una grave malattia respiratoria, Alfonso, vecchio contadino colombiano, torna a casa, dalla terra e dalla famiglia abbandonate molti anni prima. Qui si prende cura dell'ammalato e del nipotino mentre le donne, la moglie e la nuora, lavorano in una piantagione di canna da zucchero e attendono un salario che non arriva mai. Il film di Acedevo, migliore opera prima all'ultimo Festival di Cannes, è il racconto rigoroso e scarno di un'esistenza in carenza di ossigeno, di un mondo rurale arcaico e lontano, arido, ricoperto di cenere e polvere, circondato da fuoco e vento, dove la vita scorre senza un domani, ma con grande forza. Ancora una dimostrazione, dopo i premi dell'ultimo Festival di Venezia, di quanto sia vitale oggi il cinema che arriva dal Sudamerica.Alessandra De Luca
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