venerdì 21 febbraio 2014
La tecnologia "non poteva" escluderli. E nell'era dei dispositivi portatili e dei social media ora possono goderne anche loro. Arrivano infatti i tablet concepiti per le persone ipo o non vedenti. Uno degli ultimi apparecchi, dalle potenzialità di un tablet tradizionale, è Braille Sense Mini, che in Italia viene presentato oggi per la Giornata nazionale del Braille, il sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti e ipovedenti inventato nel XIX secolo da Louis Braille. Secondo l'Oms, sono circa 285 milioni coloro che utilizzano questo linguaggio speciale (39 milioni i ciechi e 246 milioni gli ipovedenti). In Italia, per l'Istat sono 362mila i ciechi e oltre un milione gli ipovedenti. Si basano sul Braille pure i dispositivi tecnologici inventati come ausilio per chi non vede. Non ultime alcune "app" che permettono di comporre in Braille sugli schermi tattili. Applicazioni che funzionano su dispositivi non ideati per chi ha disabilità. Sintesi dei display e delle tastiere Braille – concepiti invece ad hoc per aiutare i ciechi a scrivere, leggere, usare computer e telefoni – è appunto il Braille Sense Mini. La novità, spiega Davide Cervellin, amministratore di Tiflosystem che lo distribuisce nel nostro Paese, «sta nelle dimensioni contenute e nella quantità di funzionalità offerte». I non vedenti possono «scrivere e ricevere e-mail, condividere contenuti sui social network, usarlo come registratore, ascoltare musica, gestire un database, navigare sul web, usare il Gps».
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