giovedì 24 dicembre 2015
In camice e cuffia bianchi, c'è una persona speciale al banco del pane e dei prodotti da forno di un supermercato a Sant'Anastasìa, paese del vesuviano dove si trova il famoso Santuario della Madonna dell'Arco. Tra panini e filoni di 'pane cafone', ad incartare rosette, trecce dolci e taralli, c'è infatti Nadiya Korol, la vedova di Anatolij, il 'muratore eroe' ucraino che la sera del 29 agosto scorso morì, ucciso da due colpi di pistola e una penna conficcata nel collo, mentre tentava di sventare una rapina proprio in uno dei supermercati Piccolo, quello di Castello di Cisterna. Da allora Anatolij è per tutti un eroe e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato alla famiglia, moglie e due figlie, una medaglia al valore. Proprio nella sede principale dei supermercati Piccolo, a Sant'Anastasìa appunto, Nadiya ha iniziato a lavorare. Lo aveva promesso Michele Piccolo, il proprietario della catena di negozi, che da quella tragica sera ha adottato la famiglia Korol. Nadiya ha voluto lasciare Castello di Cisterna, «troppi brutti ricordi», dice, ed abita ora con le figlie nella vicina Pomigliano d'Arco, grosso centro della provincia di Napoli, sede di uno stabilimento Fiat. Si reca ogni mattina a Sant'Anastasìa con una piccola auto messa a disposizione da Michele Piccolo. «È gentile e cortese, ha una parola buona e un sorriso per tutti», raccontano i colleghi. «Sto bene, mi piace molto stare qui – afferma Nadiya e aggiunge – il lavoro è lavoro». Non per dimenticare, ma per continuare a vivere.
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