sabato 31 ottobre 2020
Ieri qui (p.3) lucida analisi di Franco Cardini: «Fratelli tutti, la via di Francesco per non cedere all’ingiustizia». Ulteriore “lettura” dell’enciclica con chiarimenti magistrali, tra i quali quello della diversità tra “Fraternità” e “Fratellanza”. La prima presenta il fatto immediato della coesistenza tra diversi, un concetto immanente, e nella storia è stato anche ideale esibito nel «celebre trinomio» del 1789 rivoluzionario e non in tutto esemplare, e non solo per “il Terrore” e la ghigliottina. La seconda, oltre l’immediata appartenenza all’umanità include il suo fondamento trascendente nella Paternità divina che la rende sempre innegabile e, se violata, da restaurare nelle persone, nelle comunità e nei popoli, sempre nel rispetto delle giuste diversità. E questo dà anche la misura giusta alla libertà nei suoi limiti ragionevoli e giustificati. E da qui ancora, per Cardini, una domanda: «È un enciclica politica, la fratelli tutti?». La risposta: certamente sì, ma di quella politica che – come replicava Pio XI nel 1931 a chi da parte fascista lo accusava di politicantismo – è legittimamente tale perché «tocca l’altare», cioè difende insieme Dio e l’uomo. Magistrale, davvero! E gli spropositi? Su “Libero” (p.11) l’accusa: «Viganò contro Bergoglio: “agente del nemico”»! La firma è A.C., come per vergogna. Leggi che «ormai si fronteggiano due chiese», ma si capisce benissimo quale sia quella vera contro quella falsa. Fino dall’inizio del pontificato di papa Francesco lorsignori coltivano il sogno o l’incubo dell’antipapa. Che tristezza! Ultima “lezioncina”, ieri su Repubblica (p.31), Stefano Chiappetta in tandem con Concita De Gregorio dichiara che «stare con il Papa non è di sinistra» e «non si è progressisti avendo come riferimento il pontefice»! L’intento sembra quello di procedere a una “espulsione dal campo”... Sai che emozione!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI