giovedì 8 settembre 2016
Si chiama “Un canestro per amico” il progetto che l'associazione sportiva dilettantistica Charlatans, nata nel 2006, sta realizzando in collaborazione con il Comune di Napoli e con la onlus Darefuturo. «Vogliamo far giocare i ragazzi, far venire fuori il loro talento, la loro voglia di confrontarsi con gli altri» spiega il presidente di Charlatans, Giancarlo Garraffa. Ecco allora nascere 17 campetti di pallacanestro installati dalla periferia al centro. Due canestri sono stati già piazzati nella scuola Sarria Monti a San Giovanni a Teduccio, periferia est della città dove anche col buio si potrà giocare in tutta serenità. L'inaugurazione è in programma per giovedì 22 settembre alle 10 nell'istituto. Il prossimo canestro sarà sistemato alla Mostra d'Oltremare nel piazzale vicino al liceo Boccioni. Poi via alle altre installazioni che prevedono tabelloni e canestri dove possano giocare tutti a qualunque ora. Napoli insomma prova a replicare l'esempio americano montando canestri nei diversi quartieri. Dal lungomare alla Villa Comunale, dal Centro Direzionale a Scampia, dal Vomero a Barra e a Posillipo. Tutti in strada, dai 5 agli 80 anni, e stavolta non per tirare calci al pallone, il gioco più amato, ma a cercare di centrare la retina appesa al cerchio di ferro. Un progetto «per rianimare la passione per la pallacanestro a chi l'ha ormai smarrita» osserva Garraffa. E vedere magari la vita da un altro punto di vista. Come ha raccontato Spike Lee in “He got game” (1998) il riscatto dei ragazzi di strada a Coney Island passa anche dai playground, i campetti di pallacanestro. Anche quello degli scugnizzi napoletani.
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