sabato 25 ottobre 2008
Giovedì "Repubblica" è tutta... «attaccata al tram». Titolone a p. 43: "Dio non c'è, spassatevela"! Enrico Franceschini rievoca "Un tram che si chiama desiderio" di Tennessee Williams perché sui bus di Londra è apparsa una pubblicità con quell'annuncio. Non basta: pp. 48/49, Cultura, Antonio Gnoli intervista Nicola Cabibbo, celebre fisico, «studioso delle particelle, scienziato tra i più importanti del mondo», cui con sorpresa universale è stato di recente negato il Nobel. Ne elenca i titoli, Gnoli, ma arriva a quello di «presidente della Pontificia Accademia della Scienza» con un sussulto di sorpresa: che «bizzarria»! «La Chiesa non ama il pensiero scientifico, non ama le sue libertà», e lei?... Il resto diventa quasi tutto un tentativo di far dire al celebre scienziato che essere credente, anche per lui, è una contraddizione, perché le «due visioni sono inconciliabili». E Cabibbo? «Non fa una piega" Sorride. Ha una voce tenue e ferma: "le cose non stanno come lei pensa" fede e scienza sono due visioni, collocate su piani differenti"», la Chiesa è fatta anche di persone «dotate di un'apertura fantastica» ed ha riconosciuto «la fondatezza» dell'evoluzione, che «non è in contrasto con la fede. Se il mondo è stato creato, perché non dovrebbe essere stato creato nel modo in cui lo vediamo funzionare?». E Gnoli ribadisce la sorpresa: «Lei è credente?» Segue la risposta: «Sì». Tutto fila via fino alla fine nello sforzo di ridimensionare questo "scandalo", ma senza successo. E allora? Allora, per tornare all'inizio e scherzare un po': anche Gnoli si è attaccato al "tram", che però ha deluso il suo desiderio"
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