venerdì 18 dicembre 2015
Un "libro sospeso" destinato a chi non può entrare in una libreria e sceglierlo perché sta scontando una pena detentiva. Un piccolo gesto di solidarietà che in questo periodo di feste diventa ancora più importante. Donare qualche ora di evasione, di speranza, di conoscenza ad una persona sconosciuta. L'idea è venuta ad alcuni librai di Roma e Milano che si sono ispirati all'abitudine napoletana del caffè sospeso, vale a dire quella di lasciare un caffè pagato al prossimo cliente di un bar. Da ottobre quando è partito, questo originale progetto ne ha fatta di strada. Riuscendo a coinvolgere anche numerose case editrici. L'obiettivo è quello di arricchire le biblioteche delle carceri, spesso assai povere e con titoli datati, con testi scelti direttamente dai lettori e dagli stessi detenuti. In base alle loro segnalazioni infatti, è stata compilata una lista che i librai hanno a disposizione e dalla quale i donatori possono scegliere nel caso non avessero preferenze personali. «La lettura può svolgere un ruolo importante per chi deve vivere rinchiuso per anni» spiega Massimiliano Timpano, della libreria Fanucci di Piazza Madama a Roma. L'iniziativa sta avendo un discreto successo e le richieste di adesioni, da Nord a Sud si moltiplicano. In una settimana la libreria di piazza Madama ha già riempito quattro scatoloni di volumi di ogni genere. E tutto lascia immaginare che il numero di donazioni aumenterà nei prossimi giorni.
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