martedì 12 maggio 2015
Solidarietà, acido folico e vitamine come un caffè: l'attenzione alla salute delle genti nella Terra dei fuochi campana si declina su queste parole, apparentemente slegate tra loro e invece con un denominatore comune: far nascere bambini sani, tutelare la salute delle donne. Come? Donando folina, sui passi della nota tradizione del "caffè sospeso". Il tossicologo oncologo Antonio Marfella ha mutuato infatti la bella abitudine di lasciare un conforto a chi non ne ha i mezzi, per lanciare l'innovativa campagna di informazione e di prevenzione sanitaria nell'area disagiata e a rischio salute di Terra dei fuochi, e non solo, a favore delle donne in età fertile e di quelle già in attesa di un bambino.La differenza è il luogo – non al bar bensì in farmacia – ma il gesto è lo stesso. «Si tratta di una modalità semplice – spiega subito Marfella –. In farmacia si compra una confezione di acido folico e vitamina B12 per sé, ma si chiede di lasciarne una "sospesa", per le donne cioè che non hanno i mezzi per acquistarla o che non sanno quanto sia importante averne una "riserva"». Il farmacista, che conosce clienti e necessità, sarà il mediatore e la farmacia un punto informazione, com'è nella sua vocazione. Un appello quindi alla generosità dei napoletani proprio secondo la consuetudine del "caffè sospeso", nata a Napoli nel secondo dopoguerra quando era immensa la povertà e abissale la differenza tra chi poteva permettersi di prendere un caffè al bar e chi invece doveva accontentarsi solo del profumo.
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