Ucciso nel campo di Auschwitz pronunciando l'«Ave Maria»
domenica 14 agosto 2016
Nella morte un inno alla madre della vita, la Madonna: furono proprio “Ave Maria” le ultime parole di san Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote francescano che offrì la propria esistenza in cambio di quella di un altro prigioniero nel campo nazista di Auschwitz. Era nato – con il nome di Raimondo – a Zdunska Wola nel 1894, nel 1910 entrò tra i francescani; nel 1918 venne ordinato prete a Roma. Ammalato di tubercolosi, Kolbe fondò il “Cavaliere dell'Immacolata”, periodico che raggiunse in una decina d'anni una tiratura di milioni di copie. Tra il 1930 e il 1936 fu missionario in Estremo Oriente. Imprigionato dai nazisti, il 28 maggio 1941 giunse ad Auschwitz, dove continuò a vivere alla luce del Vangelo. Alla fine di luglio venne rinchiuso nel bunker che papa Francesco ha visitato poche settimane fa. Il 14 agosto venne ucciso con un'iniezione di acido.Altri santi. San Marcello di Apamea, vescovo e martire (IV sec.); santi Martiri di Otranto (1480).Letture. Ger 38,4-6.8-10; Sal 39; Eb 12,1-4; Lc 12,49-53.Ambrosiano. Ne 1,1-4;2,1-8; Sal 83; Rm 15,25-32; Mt 21,10-16.
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