Il prodigio della fede in mezzo agli ultimi
venerdì 28 maggio 2021
Credere in Dio continua a essere il primo "segno miracoloso", che testimonia la presenza nella storia del "totalmente Altro". Ognuno di noi può essere una porta aperta verso il trascendente se si lascia "attraversare" da Cristo, come fece santa Ubaldesca Taccini. Nata a Calcinaia nel 1136 da genitori di umili condizioni, era figlia unica e crebbe nella luce della fede e della devozione, che lei però seppe esprimere anche nella cura degli ultimi. All'età di 15 anni andò a Pisa ed entrò nell'ordine gerosolimitano di san Giovanni (istituito pochi anni prima nel 1099 a Gerusalemme presso la Chiesa di san Giovanni Battista sotto la regola di sant'Agostino), fermandosi nella Chiesa di san Sepolcro (costruita nei primi anni del secolo XII dall'architetto pisano Diotisalvi). Visse per 55 anni la propria vita religiosa nel segno della penitenza, della preghiera e della carità. La tradizione le attribuisce diversi miracoli già in vita, ma dopo la morte avvenuta il 28 maggio 1206, festa della Santissima Trinità, si moltiplicarono le guarigioni straordinarie legate al suo nome.
Altri santi. San Germano di Parigi, vescovo (VI sec.); san Paolo Hanh, martire (1826-1859).
Letture. Romano. Sir 44,1.9-13; Sal 149; Mc 11,11-25.
Ambrosiano. Ez 11,14.17-20; Sal 50 (51); Mt 10,18-22.
Bizantino. Rom 2,14-28; Mt 5,33-41.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI