domenica 23 febbraio 2014
Cara mamma in attesa, fammi sentire come cinguetti e ti dirò se... Potenza di Twitter con le sue frasi lapidarie, che costringono alla sintesi estrema, a dire tutto e subito, a dichiararsi senza sfumature. E potenza dell'algoritmo elaborato dai ricercatori Microsoft. Ascoltando i cinguettii delle neo-mamme negli ultimi tre mesi di attesa e nei primi dopo la nascita del bimbo, è possibile capire se la donna è a rischio di depressione. Le parole, se "ascoltate" con attenzione, rivelano i pensieri, le paure, l'eventuale senso di inadeguatezza della neo-mamma, che potrebbe sentirsi sola, disarmata, sopraffatta dal senso di responsabilità. E quindi sull'insidioso crinale della depressione. Eric Horvitz, capo di uno dei laboratori di ricerca Microsoft, ha presentato l'algoritmo alla conferenza annuale dell'American Association for the Advancement of Science. L'algoritmo avrebbe una precisione del 70 per cento. A questo punto si potranno approntare delle app specifiche per smartphone e tablet. Le mamme potranno sapere se sono a rischio e, se lo desiderano, chiedere l'aiuto di un coach virtuale, per poi rivolgersi al medico curante, e innenzitutto al marito, ai parenti, agli amici. Il problema della depressione post-parto non va sottovalutato. Secondo Onda (Osservatorio nazionale per la salute della donna) in Italia le neo-mamme in difficoltà sarebbero il 16 per cento. Per evitare sofferenze, a volte perfino delle tragedie, anche un'app può far comodo.
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